Lei si chiama Max, il resto non ci è dato sapere: se Maxiliana, Maxim, Maximiliana, ed in fondo che importa del nome se di cognome fai Zuckerberg? Si quel Zuckerberg che ha creato il più grande e visitato social network di tutti i tempi: Facebook. Passando alla bambina, certo è fortunata anche perché è amatissima da papà Mark e da mamma Priscilla; attesa, coccolata e naturalmente famosissima. I genitori l'hanno subito presentata al mondo senza neppure di invitare uno ad uno i parenti in salotto. Ecco la foto, pubblicata su Facebook, l'album di famiglia: Max se la dorme paciosa in braccio alla coppia in adorazione ed insieme alla fotografia vi è una lettera, scritta da Mark stesso alla figlia; in cui il 31enne, sesto nella classifica mondiale dei paperoni, comunica che nel corso della sua vita donerà in beneficenza il 99% di quello che possiede.

Ovvero 45 miliardi di dollari, si avete letto bene: 45 miliardi di dollari americani.

La descrizione della lettera

"Come tutti i genitori vogliamo che tu cresca in un mondo migliore possibile" scrivono mamma e papà, "faremo la nostra parte, non solo perché ti amiamo ma anche perché abbiamo una responsabilità morale nei confronti dei bambini della prossima generazione". Ancora una volta Mark Zuckerberg ci stupisce dopo aver sposato la sua compagna dell'università, se ne infischia dell'apparenza ed ha deciso di investire nel futuro. Il 99% delle azioni andranno in beneficenza. Lui, Priscilla, Max ed eventuali altri figli (se verranno), si 'accontenteranno' (si fa per dire) dell'1% che resta, in altre parole di 450 milioni di dollari americani.

Cifra comunque grossa per poter vivere la vita in maniera agiata ed economicamente, in questo triste periodo di crisi, molto bene. Se volete leggere la lettera completa "A letter to our daughter" del proprietario di Facebook vi proponiamo, noi di Blasting News Italia, di cercarla su qualunque motore di ricerca digitando parole chiavi come, 'facebook', 'Mark Zuckerberg' o 'letter to our daughter'. Inoltre, ricordiamo ai lettori che la dedica è scritta in lingua americana.