Con le sue magnifiche colonne sonore il Maestro Ennio Morricone ha vinto l'Oscar 2016 durante la serata del 29 febbraio. Ora èdavvero bellissimo ed emozionante leggere le parole che il compositore classe 1928 sta dedicando alla moglie Maria, durante le varie interviste rilasciate in questi giorni. Fra queste una delle più belle è sicuramente quella di Aldo Cazzullo del Corriere della Sera nella quale, senza mezzi termini, il grande compositore italiano ha spiegato molto chiaramente che con la Rai ha chiuso in seguito a un "momento di grande imbarazzo": andiamo a scoprire perché.

Ennio Morricone e la Rai: perché il Maestro ha chiuso?

Sono bellissimi i ricordi che Ennio Morricone condivide con tutti i lettori e i suoi estimatori attraverso le pagine del Corriere: da come è nato il suo amore con la moglie Maria a come i due siano stati bravi a "sopportarsi" in quello che è davvero un matrimonio longevo che dura ormai da quasi settant'anni. Duro il mestieredel musicista e del compositore: fatto di giornate intere in solitudine e massima concentrazione, con orari rigorosi perché per avere successo non basta il talento, servono anche tanto lavoro e dedizione.

Ennio Morricone: 'i musicisti vanno rispettati'

Secondo Ennio Morricone i bravi compositori sono rimasti pochi. Poi racconta di come abbia tranciato di netto i rapporti con la Rai qualche anno fa, dopo essere stato chiamato per un'opera per la quale il compenso offerto era di 10 mila euro complessivi per lui e l'orchestra.

Ma il Maestro non ha accettato: "io posso decidere di lavorare gratis [...] ma i musicisti vanno rispettati". Davvero irrisoria la cifra offerta dalla Rai quando i costi reali da sostenere per produrre una colonna sonora con una orchestra ammontano acifre che possono variare dai 20mila finanche ai 40mila euro. "Non posso chiedere ai musicisti di suonare a loro spese" ha continuato il direttore d'orchestra e siamo certi che, dopo l'Oscar 2016 per la migliore colonna sonora del film The Hateful Eight, le sue parole abbianouna portata decisamente diversa e maggioresoprattutto per aver dato nuovo peso e dignità al lavoro del musicista e dei professori d'orchestra.