Il cancro è una di quelle malattie che devastano nel corpo e nell'anima. Spesso non lasciano possibilità alcuna, ma altre volte è possibile curarle. Il progredire delle nuove sperimentazioni mediche, unite alle conoscenze conquistate negli ultimi dieci anni rende possibile l'aumento della percentuale di guarigione. E' così anche per la nota cantante Anastacia: la nota filantropa statunitense si è trovata a combattere con il cancro al seno, malattia che colpisce circa una donna su 8. La percentuale di donne che si ammalano è passata da 48.200 donne nel 1970 a 490.000 donne nel 2010.

Un aumento spaventoso, un numero che indica un'incidenza dieci volte maggiore, sicuramente la possibilità di sopravvivenza è maggiore rispetto a 40 anni fa, ma questi dati mettono comunque in allarme. La cantante ha comunque voluto testimoniare l'avvenuta guarigione con un selfie osèche lascia intravedere proprio il suo seno, come a dire: "Ecco, ce l'ho fatta! Ho vinto la mia battaglia contro il cancro".

Un selfie su Instagram: Anastacia festeggia la sua vittoria

Con la foto che ha postato nei giorni scorsi, la cantante Anastacia è riuscita a portare un'importante testimonianza. La donna, stilista, produttrice e compositrice ha voluto festeggiare così la sua vittoria contro il cancro al seno, malattia sempre più diffusa.

L'ultima donna famosa che si è sottoposta ad una mastectomia per prevenire l'insorgere del cancro alla mammella, malattia con la quale aveva familiarità genetica, è stata Angelina Jolie. Anastacia, dopo essersi fatta apprezzare dal grande pubblico per la sua bravura grazie alle sue canzoni di successo, ha vinto la sua battaglia più grande; quest'ultima durava da qualche anno.

Come è noto per potere essere dichiarati totalmente guariti è necessario attendere almeno cinque anni. La cantante si è però sottoposta a ben due mastectomie, una nel 2003 e una nel 2013. La foto su Instagram non vuole essere assolutamente volgare, si tratta infatti di un selfie osè ma in maniera innocua:infatti la cantane copre il proprio seno.

Piuttosto rappresenta la voglia di rivalsa contro una malattia terrificante e la voglia di incentivare le donne che hanno lastessa malattia a lottare, ad andare avanti per reagire. Ma soprattutto vuole essere un incentivo alla prevenzione.