Lei non è come tanti politici che di promesse ne fanno molte ma ne mantengono pochissime. Lei l’aveva detto in tempi non sospetti (mesi e mesi prima del temuto Referendum da poco digerito): “Chi voterà no avrà diritto un bel servizietto orale”. Detto, fatto. E considerando l’imponente vittoria del no, Paola Sulino, 27enne partenopea residente a Los Angeles, con la passione per il “porno” ha deciso di passare per il suo “Pompa Tour” (il nome è tutto un progetto) anche in Sardegna con ben tre date: il 18 di questo mese, febbraio, sarà infatti a Cagliari.
Il 21 a Buddusò, il 23 a Cannigione e per finire il suo faticoso tour darà il meglio di se stessa a Perfugas il 24 febbraio, ultima tappa del suo tour per la Sardegna.
Il 18 “Pompa tour” a Cagliari
"La location sarde in cui si svolgeranno gli “spettacoli” sono ancora invia di definizione, assicurano gli organizzatori. Anche perché con una promessa così – sostengono – ci sono state tantissime richieste”. Al punto tale che la signorina Paola Saulino ha dovuto prendere - almeno per ora - una pausa per “eccessivi fastidi dovuti ad uno sforzo estremamente eccessivo di alcuni muscoli facciali”, recita il comunicato stampa fatto girare dagli organizzatori, prima di affrontare il lungo tour in Sardegna.
Detto questo sono comunque circa dieci mila la richieste pervenute all’attrice partenopea con residenza a Los Angeles e lei ha candidamente ammesso – durante un’intervista al Daily Star – “che per ora è ferma a quota quattrocento ma punta a molto più in alto”.
No a go-go nell’Isola
Per ora il suo “Pompa tour” è già partito e farà dieci tappe in tutta Italia, isole comprese.
E ridendo e scherzando la Sardegna sarà una delle regioni in cui l’attrice Paola Saulino dovrà utilizzare tutte le sue doti artistiche. Perché proprio nell’Isola il no ha stravinto con percentuali da record assoluto. Ed è proprio per questo motivo che le tappe toccano ben quattro città della Sardegna. Non quelle dove la percentuale del no è stata superiore però. Infatti qualche cittadino si è anche lamentato: “Non è giusto, da noi i no erano maggiori”.