Per 10 anni i fans di jay asher, autore del romanzo 13 reasons why, che grazie a Netflix è diventata una serie che nel giro di una sola settimana può già essere definita come un piccolo cult, hanno vissuto essendo a conoscenza di un fatto inalterabile: hannah baker muore. La storia, infatti, inizia con la protagonista che si suicida e manda a coloro che ritiene i responsabili di questa drammatica scelta dei nastri nei quali spiega a tutti quale sia stato il loro terribile contributo. Nella mente dello scrittore, però, l'idea non è sempre stata questa: nell'edizione che celebra il decennale del libro, infatti, l'autore ha rivelato a sorpresa che Hannah nel finale originario del bestseller sopravviveva.

In quella bozza provvisoria, la ragazzina tentava il suicidio ingerendo delle pillole (stessa modalità che troviamo nella versione definitiva e che invece è stata modificata nello show) ma veniva salvata in extremis dai genitori, che arrivano a casa in tempo e riuscivano a portarla in ospedale.

Jay Asher: 'Ho scelto di far morire Hannah per dare un messaggio più forte'

Ecco cosa ha dichiarato Asher: 'Mi piaceva l'idea dell'aver imparato qualcosa e di avere una seconda chance. Sicuramente non sarebbe stato facile per Hannah affrontare gli altri ragazzi una volta tornata a scuola, anzi forse la situazione sarebbe stata ancora più tesa però a quel punto ci sarebbe stato Clay al suo fianco'. Ben presto, però, Asher ha realizzato di voler raccontare un altro tipo di storia: 'Mi sono reso conto che non potevo andare in quella direzione e che [non salvandola] il messaggio sarebbe stato più forte e avrebbe rappresentato sicuramente più di semplice ammonimento.

Ho sentito che era decisamente quella la strada da percorrere. Per questo riappare il personaggio di Skye ed è stato bello che avesse un ruolo maggiore all'interno della serie tv'. Alla fine dell'ascolto dei nastri, infatti, vediamo che Clay sceglie di riavvicinarsi a quella che era stata una cara amica di infanzia e dalla quale poi si era allontanato e lo spettatore riesce ad intuire che tra i due, forse, potrebbe nascere qualcosa in più.

Sicuramente chi ha visto la serie, che è decisamente d'impatto e molto emozionante, e che in alcune scene ha messo in difficoltà la protagonista Katherine Langford, non potrà che essere d'accordo con l'autore del romanzo, nonostante faccia male l'idea che una ragazzina così giovane possa arrivare a pensare che la sua vita non valga più la pena di essere vissuta.