Pur essendo residente in Italia da un po' di tempo, la cantante toscana vive a Londra, ma ora ha annunciato che si trasferirà definitivamente nella capitale inglese insieme alla sua compagna Carla e alla figlia Penelope che ha sette anni. La Nannini, inoltre, ha reso noto di avere intenzione di sposarsi con la compagna nella città britannica, così potrà godere di tutti quei diritti che in Italia non le verrebbero mai riconosciuti.
Voglia di sicurezze per la figlia
"Se dovessi morire prematuramente, in Italia non ci sono leggi che mi garantiscono cosa accadrebbe a mia figlia", ha evidenziato la Nannini, lamentando la mancanza della stepchild adoption, diritto invece garantito nel Regno Unito.
"Me ne vado in Gran Bretagna, dove i diritti umani delle mamme sono rispettati" ha dichiarato, senza nascondere una certa vena polemica. Su questo tema, infatti, la cantante era intervenuta già diverse volte, fino ad arrivare a maturare la decisione di andarsene dall'Italia.
"Ho intenzione di fare l'unione civile con la mia compagna e la Stepchild adoption, perché questa è la mia famiglia, della quale posso fidarmi", ha concluso l'artista toscana. Arrivata sulla soglia dei 61 anni, con una figlia di soli sette anni, la cantante sente l'esigenza di avere delle sicurezze e di poterne dare, al contempo, alla sua bambina. La Nannini, ad ogni modo, ha anche rivelato di sentire la mancanza dell'Italia, e che intende tornarvi in futuro.
Il nodo stepchild adoption
La preoccupazione della cantautrice è quella di non poter sapere con precisione cosa accadrebbe alla figlia qualora dovesse morire. In assenza della stepchild adoption, infatti, se la Nannini venisse meno, non è scontato che la patria potestà e la custodia della piccola siano affidate alla compagna, nonostante questa conviva da tempo con lei, facendo parte a tutti gli effetti del nucleo familiare.
Una lacuna non di poco conto, che fa vivere costantemente nell'ansia tutte le coppie atipiche che si ritrovano nella medesima situazione.
Senza la stepchild adoption, un bambino rimasto orfano della madre - o del padre - anziché essere affidato automaticamente al partner del defunto, potrebbe finire in un istituto e diventare adottabile.
Naturalmente ciò non è detto che debba necessariamente avvenire ma, in assenza di una legge chiara, è una possibilità concreta. E quando si tratta di temi e diritti così delicati, anche una possibilità remota è sufficiente per non far dormire tranquillo un genitore. Da qui la decisione della cantante italiana di trasferirsi in Gran Bretagna, una scelta effettuata probabilmente anche da altre persone che, non essendo famose, non ha alcuna risonanza mediatica.