‘La forza dei sentimenti ti riporta in questa dimensione ma il viaggio prosegue, le frequenze cambiano’. Una dedica speciale ed un video sul profilo ufficiale per ricordare pino daniele tre anni dopo l’improvvisa scomparsa. Il 4 gennaio 2015 il cantautore spirava dopo l’ultimo disperato viaggio verso Roma dopo il malore accusato nella sua abitazione di Orbetello (Toscana). I tentativi di rianimazione furono vani con il musicista che morì poco dopo il ricovero in ospedale. Due giorni dopo in centomila si radunarono in piazza Plebiscito a Napoli per rendere omaggio al chitarrista con la passione del blues.

In queste ore numerosi colleghi dell’artista napoletano l’hanno ricordato con messaggi social. Da Eros Ramazzotti passando per Emma Marrone e Giorgia. Nei giorni scorsi la figlia Sara aveva raccontato di aver vissuto un periodo difficile dopo la morte del padre. ‘Mi ero smarrita, passavo intere giornate in tuta’. La giovane ha sottolineato che alle 11 del mattino aveva già il bicchiere in mano e che odiava tutti.

'Il cantante si sarebbe potuto salvare'

La figlia del musicista ha precisato di aver accantonato il lutto e di immaginare che Pino Daniele è in tour. ‘Ho fatto tante cose e mi sarebbe piaciuto ascoltare il suo parere’. Dalle dolci parole della figlia alla rabbia della famiglia per un decesso che presenta ancora diversi elementi da chiarire.

Secondo la perizia medico legale disposta dal tribunale di Roma la morte fu provocata ‘dallo shock cardiogeno in soggetto affetto da cardiomiopatia dilatativa post-ischemica’. Secondo quanto rivelato dal settimanale Giallo il cantante si sarebbe potuto salvare. Nello specifico è stato sottolineato che la decisione del musicista di recarsi nella capitale non fu ‘scevra da rischi’.

In sintesi la decisione di recarsi al Sant’Eugenio ha impedito al cantante di beneficiare di tempestive opportunità terapeutiche.

'La scelta di recarsi a Roma non fu scevra da rischi'

Al napoletano sarebbero state fatali le quattro ore di attesa prima dell’intervento per l’occlusione del bypass. Inoltre nella perizia è stato precisato che Pino Daniele fu trasportato seduto invece che sdraiato.

Una condizione che avrebbe determinato un'ulteriore diminuzione della distruzione del sangue. In considerazione di quanto riferito dal pool di esperti la famiglia dell’artista ha chiesto di far piena luce sulla vicenda. Per restare aggiornati sulle news di tv e gossip cliccare sul tasto segui a lato dell’autore della firma dell’articolo.