Emanuel Caserio risponde al telefono con tono gentile. Non va di fretta e pensa prima di rispondere a qualunque domanda. Quando lo fa però rifugge da qualsiasi frase banale. Evita di girare intorno agli argomenti. È diretto, come nella tradizione di chi ha fatto tanta gavetta ma non si sente arrivato. “Al Paradiso delle signore devo tutto”, dice “ma vorrei continuità, che possa essere con la Rai o con Netflix”. Sì perché la grande N lo ha chiamato per lavorare in un thriller sentimentale diretto da Pappi Corsicato, con Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti. Si chiamerà Inganno e dovrebbe uscire l’anno prossimo. E se il suo Salvatore nel Paradiso “è un buono, un istintivo” nella prossima serie Netflix sarà “l’antagonista”.
Tra futuro e Il Paradiso, anticipazioni e il lavoro dell’attore, tra social e commenti degli hater, il volto di Salvatore si è raccontato a Blasting News.
Il Paradiso delle signore, Emanuel Caserio: ‘Salvatore è diventato uomo e non si piange più addosso’
Quali saranno gli sviluppi della storia con Elvira?
"C’è stata un’estate di mezzo che non è andata proprio bene perché lei si è stancata dei miei continui tira e molla. Non riprende proprio alla grande l’inizio della nuova stagione per Salvo".
La sfortuna in amore perseguita Salvatore, ma è sempre colpa degli altri?
"Sicuramente la colpa sta a metà. Salvatore è un buono, un istintivo però a volte è una questione d’incastri e non sempre arriva la persona giusta nel momento giusto. Le cose per lui non si intrecciano mai nel verso giusto. Io spero che quest’anno sia un anno rivelatore per Salvatore. Sicuramente lo è a livello lavorativo".
Può darci qualche anticipazione?
"Dopo mille sacrifici, quest’anno Salvatore ha la sua caffetteria, è proprietario di questo Gran Caffé Amato, completamente ristrutturato in tutto e ritroviamo il Salvatore del primo Daily, sorridente e scherzoso che non si piange più addosso, che ha trovato una nuova forza ed è tornato a sorridere.
Poi ci sono i nuovi grandi acquisti del Paradiso che hanno portato nuova vitalità a Salvatore e in caffetteria si avvicinerà un nuovo personaggio con cui Salvatore legherà subito. Ma non posso dire chi è".
Come vede Salvatore nel suo futuro?
"Roseo. Io credo che Salvatore si stia costruendo da solo. Sta diventando uomo. Anche nelle difficoltà riesce a trovare delle soluzioni. Non vedo un futuro negativo come gli altri anni. Si sta dando da fare e dal lavoro troverà una nuova forza".
Emanuel Caserio: ‘Voglio continuità, che sia Netflix o la Rai’
Nel suo futuro vede ancora Il Paradiso?
"Questo è da capire perché quest’anno con questa nuova serie Netflix vediamo cosa succederà. È tutto molto aperto.
Non saprei dirti dove mi vedo in futuro. Vorrei continuità che possa essere Netflix o Rai. Creare una continuità lavorativa è quello che mi interessa di più. Il Paradiso però ha un posto nel mio cuore riservato e io al Paradiso devo tutto".
Sono oltre dieci anni che fa questo mestiere, ma continua ad essere considerato un attore emergente, come la fa sentire questa cosa?
"Ci stavo pensando proprio recentemente, ho ritirato quest’anno un premio in Sicilia e ne ho ricevuto un altro in Calabria come attore emergente. Ne ho preso uno come giovane rivelazione sei anni fa a Venezia. Ho pensato quanto sia difficile emergere, quanto sia un percorso lento la gavetta prima che riconoscano il tuo vero lavoro e la tua credibilità a tutti gli effetti.
Però ti devo dire che non mi dispiace. Penso: ma sai che bello se mi considereranno un attore emergente per i prossimi 30 anni? Vorrà dire che non c’è da mettere il punto. Credo siano più belli i puntini che i punti. Se mi chiameranno ancora attore emergente vuol dire che ancora credono in me. Se pensano che quello sia il mio massimo, vorrà dire che qualcosa sta finendo, il che mi spaventa".
Emanuel Caserio, Netflix e la nuova serie in arrivo
In arrivo l’esordio in una serie Netflix di cosa si tratterà?
"La serie si chiamerà Inganno, sarà un thriller sentimentale e uscirà l’anno prossimo, spero. L’abbiamo finita di girare il mese scorso tra Napoli, Sorrento e Positano, dopo quattro mesi. La regia è di Pappi Corsicato, con me, Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti.
Io sono l’antagonista della serie, nonché il figlio maggiore di Monica Guerritore. Lei si innamorerà di un ragazzo che ha la mia età, ovvero Giacomo Gianniotti".
Quali sono le principali differenze tra una serie Netflix che si rivolge a un pubblico diverso e un gigante delle soap made in Italy come Il Paradiso?
"Principalmente nel girato. Ne Il Paradiso giriamo anche dieci scene al giorno, in una serie Netflix si girano tre quattro scene al giorno. Anche perché, ne Il Paradiso sono cinquanta minuti al giorno per centosessanta puntate mentre la serie Netflix è costituita da sei puntate da un’ora, la differenza è evidente".
Influisce sulla resa attoriale?
"Sicuramente puoi sperimentare un po’ di meno nella soap rispetto ai tempi di prova che hai nelle serie Netflix che si avvicina di più al cinema.
Però devo dire che Il Paradiso delle Signore, nonostante la lunga serialità, è una serie di altissima qualità. Dal trucco al parrucco, dalla regia alla resa degli attori".
Il Paradiso delle signore, Caserio e il rapporto con i social
Nella precedente stagione del Paradiso è stato trattato il tema dell’omosessualità. Il pubblico come ha reagito?
"Secondo me molto bene. Vedevo su Twitter tantissimi tweet di appoggio sulla coppia formata da Mario Oradei e Roberto Landi, rispettivamente il braccio destro di Vittorio Conti e il caposala del circolo. Nei commenti non c’era nessuno che si focalizzava sulla natura omosessuale ed è stato molto bello. Non parlavano di coppie omosessuali o scrivevano “che bello questo amore diverso”, parlavano semplicemente di amore e di quanto fossero belli loro due.
Questa cosa fa capire che siamo pronti ad accogliere tutte le storie d’amore perché sono semplicemente storie d’amore".
Come reagisce ai commenti social negativi, se ce ne sono?
"Fino a un po’ di tempo fa me la prendevo. Sono quelli che fanno più effetto i commenti negativi. Col tempo ho imparato a dare peso solo ai commenti negativi di chi mi conosce. Li distinguo in base a chi è l’autore. Mi piace rispondere quando vedo che è un’offesa gratuita. Una signora l’altro giorno mi ha scritto “Ecco, bravo, resta dove sei che non ci manchi per niente”, perché ho pubblicato una foto in vacanza. Ho pensato: “che faccio, rispondo?” Però, alla fine, credo che alla base ci sia una sorta di malessere. Un bisogno d’attenzione".
Crede sia frustrazione?
"Credo più bisogno di attenzione, ripeto. Per quieto vivere non ci faccio caso. Io ho notato che se vado in vacanza e pubblico una foto perdo due trecento follower invece di guadagnarli. Quindi ti viene da pensare che a volte anche una foto in vacanza può dare fastidio. Ma io i sacrifici prima di diventare un attore li ho fatti e ho fatto mille lavori e so cosa vuol dire sudare per arrivare a fine mese. Quindi alla fine quest’odio lo comprendo anche. Non lo giustifico ma lo capisco. Anche perché non vale la pena rispondere all’odio con altro odio. Credo ci sia un malessere latente dietro, un malessere non detto che può essere affrontato solo con la comprensione. Non con altro odio".