Luglio ed agosto sono trascorsi e dei Report indipendenti sull'Ecat di Andrea Rossi nemmeno l'ombra. Avevamo dato notizia, in un paio di articoli precedentemente pubblicati su Blasting dell'attesa per i giudizi che dovevano giungere sull'esperimento di Rossi. Il ritardo è effettivamente inspiegabile ed il silenzio su questo ritardo, sui siti di Rossi e di tutti coloro che seguono la vexata quaestio della fusione fredda o LERN è altrettanto ambiguo. Non che le scoperte scientifiche abbiano delle scadenze obbligatorie; difficilmente se si annuncia un'evoluzione sulla teoria dei buchi neri o delle stringhe, si dice "vi comunicheremo definitivi ed incontrovertibili dati lunedì 21" e tuttavia, non è la prima volta che sull'Ecat piomba un silenzio imbarazzante od incerto. Felici di essere smentiti nel caso i Report uscissero proprio in questi giorni, siano essi positivi o negativi (Rossi ha affermato che ne darà comunque comunicazione qualsiasi sia l'esito), ma certamente questo "allungare il brodo", fa storcere il naso a molti, soprattutto se si pensa che qui non si sta parlando di una scoperta qualsiasi, quanto piuttosto di un sistema che potrebbe, se confermato, aprire la strada ad una vera e propria rivoluzione energetica su larga scala. Come già nei mesi precedenti, qualche anticipazione filtra, ma serve solo ad aggiungere legna ad un fuoco che ha superato la temperatura di soglia. Così si viene a sapere dallo stesso Rossi, sul suo blog, che l'Ecat non solo genererebbe energia pulita, ma anche che il processo innescato dal catalizzatore non utilizza materiale radioattivo né produce residui connessi con le radiazioni. Ciò che avviene all'interno dell'Ecat, è una sorta di trasmutazione e Rossi informa che il processo utilizzato è anche un sistema per produrre 62Ni, in quanto "solo questo può spiegare la formazione di atomi di Cu (rame) stabile, seppur in piccole quantità". Con l'utilizzo di polveri di nickel arricchito in tal modo, l'efficienza dell'Ecat sembra dunque aumentare.


C'è poi chi vede nell'esperimento di Rossi una conferma indiretta delle scoperta di R. Mills sull'idrino e che, forse, tra LENR (fusione fredda) e la teoria dell'idrino non esista tutta questa distanza, anzi non esista affatto differenza. Molto in sintesi, Mills diede al decadimento (sotto la soglia ritenuta oggi "minima") dell'atomo di idrogeno il nome di "idrino" il quale permetterebbe di generare molti più eVolt che non quelli usuali nelle reazioni chimiche. Secondo il suo scopritore l'idrino viola un principio fondamentale circa i livelli energetici dell'idrogeno non ionizzato. Rossi, come è noto, non fa cenno all'idrino nella sua fusione nucleare "fredda" che avverrebbe in micro aree di nichel imbevute di idrogeno atomico, con il risultato estrattivo del triplo dell'energia inizialmente immessa nell'Ecat. Questo fenomeno, fece ipotizzare a Rossi che la reazione osservata fosse di natura catalitica (E Cat), sebbene inusuale, in quanto non chimica, ma atomica, ossia a livello del nucleo dell'atomo. Le energie tipiche di tipo atomico, ovvero dovute all'energia di legame degli elettroni attorno al nucleo, risulta essere di qualche eVolt e questo potrebbe avvicinare (collimare?) le due scoperte di cui parlavamo. In attesa che i Report indipendenti vengano pubblicati.