Anche l'Iraq si mostra sul punto del collasso. Nel mirino degli jihadisti la minoranza degli Yazidi costretta alla fuga verso la Turchia. In queste ore sono circa 50mila le persone che dalle montagne cercano di superare i confini del Paese. Intanto 500 donne sono state rapite e 500 uomini uccisi.

Iraq uccisi 500 uomini e morti 40 bambini

Oltre le vicende di Boko Haram, all'assalto di Israele a Gaza, alla guerriglia in Libano e alla crisi ucraina a disegnare quest'estate di fuoco arriva la rabbia del jihadisti si è scatenata contro la minoranza religiosa degli Yazidi dopo la conquista della città di Sinjar, risalente a domenica scorsa.

Ora i membri della minoranza Yazidi si vedono costretti a scappare oltre le montagne e oltre i confini del Paese. L'obiettivo delle circa 50mila persone in fuga è la Turchia ma difficilmente, per fame e disidratazione, tutti arriveranno a destinazione. Secondo l'Unicef proprio a causa di questa disperata fuga nel Nord dell'Iraq sono morti negli ultimi giorni 40 bambini, chi per la violenza degli scontri chi durante questa disperata caccia al confine di fame e di sete. Jabbar Yawar, rappresentante del ministero dei peshmerga curdi, afferma che le persone in fuga se non immediatamente soccorse rischiano tutte la morte.

Rapite 500 donne, richiesto l'aiuto della comunità internazionale

I miliziani dell'Isis hanno fatto prigioniere ben 500 donne della minoranza Yazidi.

Ora le donne rischiano di essere rese schiave e il governo iracheno richiede l'intervento della comunità internazionale per cercare di ottenere la liberazione delle prigioniere. La deputata irachena, di religione Yazidi, ha affermato che i miliziani dell'Isis hanno ucciso 500 uomini e sequestrato 500 donne solo perché di religione Yazidi specificando che le donne sono state portate a circa 80 chilometri da Mosul molto vicino al confine siriano. Si attende ora la risposta della comunità internazionale che come in occasione delle vicende di Boko Haram si crede non tarderà ad intervenire.