La Corte Europea dei diritti dell'uomo ha deciso che prenderà in esame almeno uno dei ricorsi presentati dai legali di Silvio Berlusconi contro la sentenza definitiva in Cassazione del Processo Mediaset. Il primo agosto 2013 l'ex Cavaliere era stato condannato per frode fiscale a quattro anni di carcere, tre dei quali abbonati per indulto, e sta attualmente scontando la pena residua in affidamento ai servizi sociali presso la struttura di assistenza agli anziani Sacra Famiglia di Cesano Boscone, in provincia di Milano. In questo centro assistenziale Berlusconi si reca per 4 ore alla settimana per scontare un periodo totale di 10 mesi, se non violerà la legge o se non rispetterà la prescrizione.

Uno dei legali dell'ex premier, Piero Longo, ha confermato la decisione della Corte Europea di analizzare e discutere, in una data ancora da definire, il ricorso presentato per violazione delle regole del giusto processo in merito alla compravendita dei diritti televisivi durante il caso Mediaset, secondo l'articolo 6 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Mentre molti altri ricorsi non sono stati accolti nei mesi scorsi dalla Cedu, come quello contro la legge Severino che gli aveva tolto il suo ruolo di senatore e non gli aveva permesso di candidarsi alle elezioni Europee a maggio. Questo ricorso, invece, è stato considerato "ammissibile", cioè degno di ulteriore valutazione e quindi sarà oggetto di analisi da parte della Corte Europea.

Tuttavia, non si conoscono i tempi di analisi a della Corte di Strasburgo e la prassi consueta è piuttosto lunga. Una volta che un ricorso viene considerato "ammissibile", viene inviata una comunicazione ufficiale di accoglimento del ricorso al governo italiano. L'obiettivo principale dei legali dell'ex premier è quello di ottenere una riammissione di Berlusconi ai pubblici uffici, consentendogli di ricoprire nuovamente incarichi pubblici e tornare ad essere un politico attivo.

A seguito della condanna penale, infatti, Silvio Berlusconi sta pagando le numerose conseguenze: interdizione dal Senato e dai pubblici uffici, incandidabilità per 5 anni ed estromissione da ogni carica rappresentativa ed onorifica.