Schettino condannato in primo grado a 16 anni di reclusione

Francesco Schettino al tribynale di Grosseto
Francesco Schettino al tribynale di Grosseto

Schettino in lacrime dopo la sentenza emessa dalla Corte dei Conti del tribunale di Grosseto.

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Nonostante siano passati ben 3 anni da quel tragico giorno, la tragedia avvenuta il 13/01/12 ha scosso l'opinione pubblica ed ancora oggi rimane uno dei fatti di cronaca più discussi. La nota compagnia di navigazione Costa Crociere conosciuta in tutto il mondo deve la sua fama all'imponente nave Costa Concordia. Dallo scorso 27 luglio il ''gigante del mare'' è stato raddrizzato e spostato al porto di Genova per lo smaltimento. I danni causati dal naufragio, in termini economici, superano i 5 miliardi di euro: quasi il doppio del fatturato annuo della stessa Costa Crociere, a questi vanno aggiunti anche i danni ambientali che interessano i 7.500 metri quadrati di Posidonia oceanica e moltissimi esemplari di pinna nobilis ed alcune specie di molluschi rari.
La corte dei conti del tribunale di Grosseto ha ben analizzato i fatti esposti e dopo 3 lunghi anni di indagini dei pm, ha condannato in primo grado l'ex comandante della Costa Concordia Francesco Schettino a ben 16 anni e un mese di reclusione confermando così tutti i reati per cui era stato accusato, anche quello di abbandono della nave (un anno di condanna compreso l'abbandono di incapaci) e, insieme, 5 anni per naufragio colposo, 10 anni per omicidio plurimo colposo e lesioni colpose per i 32 morti e i 157 feriti. Il mese di arresto è per aver dato informazioni non corrette alla capitanerie di porto. Momentaneamente non è previsto l'arresto per Schettino, ma è oramai certa l'interdizione per 5 anni dall'incarico di comandante di nave. I pubblici ministeri Maria Navarro, Alessandro Leopizzi e Stefano Pizzi avevano inizialmente chiesto una pena massima di 26 anni e tre mesi di reclusione e l'arresto immediato, ma i giudici del Tribunale di Grosseto non hanno riconosciuto alcune aggravanti contestate come quella della colpa cosciente. L'imputato Francesco Schettino non era presente il giorno della lettura della sentenza a causa di problemi di salute, ma lo stesso non ha esitato a rilasciare un appello in cui si dimostra deluso per la sentenza emessa dalla Corte dei Conti del tribunale di Grosseto; in tale dichiarazione egli sostiene di non aver mai abbandonato la nave e di essere stato accusato ingiustamente, ma le lacrime di Schettino non serviranno a cambiare una sentenza in primo grado ben ponderata.
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