Trattasi di un progetto europeo proposto ed approvato dall'Unione Europea atto ad arginare il problema della crescente disoccupazione nei Paesi in cui codesto fenomeno è più incisivo. Sono stati stanziati circa 1,5 miliardi di euro destinati esclusivamente all'inserimento dei giovani di età compresa tra i 15 ed i 29 anni disoccupati e/o inoccupati che non riescono a trovare alcuna occupazione. Lo scopo è quello di prevenire la disoccupazione di lunga durata e l'esclusione sociale dei giovani NEET ossia coloro che non sono impegnati in un'attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo.

I giovani che aderiranno a Garanzia Giovani tramite il portale cliclavoro dovranno compilare un profiling ed inserirvi tutti i dati personali e le esperienze lavorative svolte regolarmente. Le adesioni verranno successivamente prese in carico dai centri per l'impiego territoriali (ex uffici di collocamento) presso i quali i giovani iscritti verranno convocati per la stesura della SAP (scheda anagrafica professionale.

Un progetto burocratico ampiamente sopravvalutato

La realizzazione del progetto europeo Garanzia Giovani risulta un vero e proprio flop a causa della burocrazia a livello nazionale e regionale. La Convenzione tra Ministero del lavoro e delle politiche sociali ed INPS è stata firmata da entrambe le parti ed i finanziamenti messi a disposizione alle regioni sono disponibili da circa 4 mesi nonostante codesto progetto sia attivo dal 01/05/2014.

I tirocini formativi non sono disponibili e le indennità di tirocinio non possono essere richieste in tutte le regioni presenti in Italia; le imprese possono richiedere soltanto dei bonus occupazionali ossia una tantum di 1.600 euro per assunzione con contratto determinato e 6.000 euro con contratto a tempo indeterminato.

Per arginare il problema della disoccupazione, i bonus messi a disposizione dall'Unione Europea non bastano ad incrementare le assunzioni da parte delle piccole, medie e grandi imprese a causa del costo per la messa in regola di ogni nuovo assunto che peraltro non è proporzionale ai bonus stessi.

Quasi 1.600 giovani hanno partecipato all'indagine per raccontare in maniera diretta il proprio contatto con l'iniziativa Garanzia giovani ed il 70% di loro rientrava nella fascia di età 25-29 anni. Il 43,5% dei giovani ha dichiarato che il colloquio svoltosi presso le CPI prospettava eventuali offerte di lavoro future, mentre il 40,25% non hanno ricevuto alcuna risposta concreta.

Sostanzialmente il fenomeno della disoccupazione giovanile lievita in modo esponenziale; ad oggi si registra quasi il 13,5% di disoccupazione generale e si prospetta che nei prossimi mesi questa percentuale possa addirittura aumentare. Codeste ufficiose percentuali dimostrano che il progetto europeo Garanzia Giovani è tutt'oggi un metodo economico sopravvalutato.