La notizia è quasi certa, mancano dettagli di conferma, ma la Nasa ha ufficialmente dichiarato: (da Repubblica) "È la prima prova che dimostra l'esistenza di un ciclo dell'acqua sulla superficie di Marte", ha spiegato Enrico Flamini, coordinatore scientifico dell'Agenzia spaziale italiana (Asi)". Trattasi quindi di particolari ruscelli d'acqua salata, periodici e solo d'estate, non di canali, ma l'intuizione storica dell'astronomo italiano Schiapparelli (e altri) è oggi realtà. Straordinario!

I Canali di Marte

Altri tempi, la fantascienza appena nata, il futuro passione dilagante nell'aurora della prima rivoluzione industriale, il positivismo e l'ideologia del Progresso imperanti, senza quasi alcun dubbio ecologico.

Marte già all'epoca il pianeta dello spazio più affascinante e misterioso per tutti, scienziati e profani. L'idea dei marziani ritenuta plausibile e probabile. E la Scienza già in primo piano. L'italiano Giovanni Schapparelli annunciò nel 19° secolo i Canali di Marte da lui apparentemente scoperti con il telescopio. Il resto è storia della scienza, dell'astronomia e poi delle scienze spaziali, esobiologia inclusa, con traiettorie anche irrazionali, Ufo e fantascienza. Oggi parallelamente all'era delle scoperte di Terre gemelle e esopianeti, a astronomi celebri che ammettono (da Margherita Hack in poi) l'altissima probabilità di vita e anche civiltà extraterrestri, con il robot Curiosity ormai su Marte da anni, i Canali Ruscelli celano forse anche la vita, ET dietro o avanti l'angolo, anche se naturalmente in forme non evolute, micropesci "rossi" virtuali (in omaggio al colore di Marte), organismi molto meno complessi.

La vita aliena

I ruscelli, poeticamente, evocano la rugiada o altre meraviglie romantiche: la probabilissima scoperta di vita su Marte, quando l'acqua esiste sembra causa effetto, salata o meno (anzi, nell'oceano primordiale nacque la stessa biosfera terrestre), concretizza il mito neoromantico e moderno dei marziani e degli alieni.

Poco importa se proprio primordiali: la scoperta della vita imminente a due passi dalla Terra, equivale al viaggio di Colombo oltre le colonne d'Ercole. Gli umani si sentiranno meno soli nell'universo, effetti psicologici e prospettive futuribili, compresi prima o poi il decollo del turismo spaziale o la spedizione di colonie umane per l'emigrazione interplanetaria e poi galattica, brevemente anche il ritorno allo Spazio come ipotesi economica, produttiva relativamente realistica.

Space Renaissance

Tali nuove prospettive sono sempre state affermate da scrittori science fiction (da Asimov a Clarke a Aldiss e tantissimi altri), più recentemente, suffragate da diverse aziende spaziali promotrici (la Virgin Galactic, missione ISS), anche da gruppi culturali e scientifici organizzati di spessore come Space Reinassance (dei vari A. Autino, R. Russo, E. Cecconi) e molti scienziati di tutte le nazioni, accademici o visionari che siano. Sul piano esistenziale, la scoperta dell'Altro biologico potrebbe, infine, relativizzare certa tensione di solitudine persino filogenetica degli umani, favorirne certa serendpity: appunto non siamo soli nell'universo infinito e il Contatto è possibile.