Inarrestabile procede l'onda anomala del terrore, che lascia dietro di sè solo morte, nella logica spietata della distruzione.

Questa mattina un'autobomba, nel nord del Mali, è esplosa contro una base militare presente sul territorio. Il numero delle vittime accertate è salito, fino a questo momento, a 50. Numerosi i feriti, molti dei quali versano in gravi condizioni.

L'attacco, fino ad ora non rivendicato, ha colpito una base militare della città di Gao, strategicamente rilevante e roccaforte dei militari che hanno siglato un accordo col governo.

Le testimonianze

A dare la notizia dell'attentato è stato il colonnello Mohamed Ould, il quale ha fornito anche i dettagli relativi al numero delle vittime, non rilasciando alcuna dichiarazione sulla matrice dell'azione terroristica.

Ma la dinamica dell'attacco fa pensare a gruppi estremisti islamici, avvezzi a simili strategie, e presenti sul territorio già da tempo.

Poche le testimonianze raccolte, che hanno raccontato di aver visto un'auto penetrare nella base, in quel momento sede di un meeting militare, e hanno assistito poi alla violenta deflagrazione della stessa.

L'attentato s'inserisce in realtà in un triste percorso di violenza e di stragi che, specie negli ultimi anni, hanno portato il Mali alla ribalta delle cronache.

Non si è ancora spento infatti il ricordo degli attentati compiuti all'interno di hotel frequentati da stranieri, che sono costati la vita a tante persone, e rivendicati da gruppi jihadisti.

Il Mali

Ex colonia francese e indipendente dal 1960, dopo aver vissuto un ventennio di democrazia, questo Paese della striscia del Sahel, è stato poi teatro di lotte violente, fino a sfociare nella guerra civile e in un colpo di Stato militare, che ha reso ancor più precaria la stabilità della Nazione, riducendola a considerevoli livelli di povertà.

E, se nel nord del Mali, dopo decenni di lotte, i tuareg del Movimento nazionale di liberazione dellAzawad hanno preso il controllo del territorio, si è assistito poi a progressive infiltrazioni di gruppi islamisti armati, sostenitori della necessità di applicare la sharia.

A tutt'oggi il paese presenta una situazione di estrema precarietà e manca un potere centrale coeso e in grado di dare sicurezza e pace alla Nazione.

Gli attentati terroristici si susseguono e aumenta progressivamente l'esodo della popolazione, che fugge dalle lotte armate e dalla paura di una quotidianità oltremodo rischiosa.