Certe volte vale la pena andare alla ricerca di un piccolo miracolo e questa storia ne è la prova. Da tanto tempo abramo zampella, 44enne di Caivano, un paese in provincia di Napoli, chiede con tutte le proprie forze una cosa semplice: poter lavorare. E l'aspetto più importante della faccenda è che alla base di questo desiderio ci sia la necessità di provvedere alle cure della sua bambina di 8 anni. La piccola Serena, infatti, lotta contro la distrofia muscolare di becker, una malattia caratterizzata da degenerazione delle fibre muscolari, che limita i suoi movimenti e fa sì che debba essere aiutata a compiere anche i più piccoli gesti quotidiani.

Affinché le sue condizioni non vengano compromesse in maniera maggiore, Serena segue terapie riabilitative ed effettua tanti controlli che le fanno perdere ore di scuola; eppure è una bambina determinata e fa sempre di tutto per recuperare e non restare indietro rispetto ai suoi compagni. La famiglia da anni gira per ospedali e non perde la fiducia nei progressi della ricerca scientifica, ma la situazione è crollata alla fine del 2013, quando Abramo ha perso il lavoro e non è più riuscito a trovare un'occupazione: 'Mi sono accorto di essere giovane per andare in pensione ma vecchio per il mondo del lavoro, e così sono diventato un dimenticato'.

Tutto è reso poi ancora più difficile dal fatto che la legge 104/92 prevede dei permessi retribuiti per i genitori di figli con gravi disabilità e quella che dovrebbe essere una sacrosanta tutela finisce per scoraggiare le aziende dall'effettuare un'assunzione.

Abramo non si arrende e chiede aiuto: 'Date una possibilità a Serena'

Abramo, però, non può accettare di gettare la spugna, nonostante il fatto che, oltre ad aver inviato curricula alle agenzie interinali, si sia già rivolto invano al sindaco di Caivano e a quello di Napoli, a giornali e tv locali e nazionali e abbia anche istituito una petizione online a nome di Serena.

L'uomo è giustamente avvilito, perché la sua famiglia sta andando avanti solo con i propri risparmi, che ovviamente non saranno eterni, e non può non chiedersi come sia possibile che nel 2017 'Non esista niente che tuteli un genitore di un minore disabile nel momento in cui venga a perdere il lavoro, unica fonte di reddito per la famiglia'.

L'unica cosa che Abramo vorrebbe è la possibilità per Serena di poter fronteggiare i propri problemi in un ambiente sereno e non bersagliato da ulteriori difficoltà che esulano dalla sua malattia: 'Spero di riuscire a trovare qualcuno che mi permetta, attraverso il lavoro, di poterle assicurare un futuro con meno pensieri anche quando noi non ci saremo più. Chiedo una possibilità non per noi, ma per Serena'. Questo appello verrà finalmente raccolto, portando ad una risposta che finora non è mai arrivata? Se qualcuno nella zona di residenza della famiglia Zampella, o in aree che si trovano nelle vicinanze di strutture adatte alle cure di Serena è disposto ad offrire un lavoro ad Abramo, questo è il suo recapito di riferimento: 3338007822.