In un documento, contenuto negli ex archivi segreti della Cia, un certo Fred A. Kirsch critica Carl Jung, per aver espresso, in un’intervista, la convinzione dell’esistenza dei “dischi volanti” e aver accusato l’Usaf di essere al corrente di questa realtà ma nascondere le importanti informazioni di cui dispone.

Un’accusa pesante in un periodo durante il quale il governo degli Stati Uniti persegue una politica di assoluta segretezza sull’argomento e tende a sminuire, come autentiche sciocchezze, le testimonianze di eventuali avvistamenti.

Anche se, nel contempo, l’ammiraglio Roscoe Henry Hillenkoetter, ex capo della Cia, presunto membro del segretissimo gruppo Majestic 12, rivela che “dietro le quinte” alti ufficiali dell’Usaf sono seriamente preoccupati dal fenomeno.

Senza contare che piloti, personale di terra e autorevoli esponenti militari potrebbero confermare sulla base di esperienze dirette l’esistenza degli UFO. L’Air Force, per evitare fughe di notizie, impone il silenzio a tutto il personale.

Una ricerca durata 12 anni

Tuttavia, di notizie ne trapelano pure troppe se persino l’ammiraglio Delmer S. Fahrney, ex responsabile di un programma missilistico della Marina, rivela che un certo capitano James Taylor dispone di prove importanti sull’avvistamento di un Ufo da parte di un equipaggio della Us Navy.

Carl Jung parla delle sue ricerche sul fenomeno degli Ufo, in un’intervista rilasciata al The Guardian nel 2004 e le approfondisce in un libro, Un mito moderno: le cose viste dal cielo.

Nell’intervista, lo psichiatra svizzero dichiara di aver raccolto una mole considerevole di materiale sull’argomento e testimonianze di persone a lui note e ritenute affidabili ma di non aver mai visto nulla personalmente.

Dice che, dopo 12 anni di ricerche effettuate sul fenomeno degli Ufo, non se la sente di dire se esistono o meno.

Anzi si dice preoccupato che ricerche di questo tipo possano mettere a repentaglio una reputazione “conquistata a fatica per la veridicità, l'affidabilità e la capacità di giudizio scientifico". Tuttavia si dice anche sicuro che qualcosa è stato visto.

Mito o realtà

Ma non comprende il motivo per cui l’Air Force americana, pur disponendo di queste informazioni le tenga segrete.

Non ritiene plausibile nemmeno il timore di seminare il panico tra la popolazione. Anzi, la mancanza di informazioni autentiche potrebbe consentire a chiunque di inventare delle situazioni destabilizzanti, come dimostrò Orson Welles, sia pure per gioco, nella famosa trasmissione radiofonica dove annunciava lo sbarco degli alieni.

Tuttavia Jung spiega di avere iniziato questa ricerca non solo per dimostrare la natura fisica o meno degli Ufo ma anche per studiare gli effetti psicologici che questo fenomeno provoca nella mente umana. In altri termini la preoccupazione di Jung non era tanto dimostrare l’esistenza o meno gli Ufo quanto l’effetto che il fenomeno provoca sulla psiche umana in un periodo, tra il 1940 e il 1950, durante il quale l’umanità si sente particolarmente minacciata e gli avvistamenti di oggetti extraterrestri sono molto numerosi.