Il suo creditore gli aveva sparato un colpo di pistola al volto ed era fuggito. Il 56enne Giancarlo Bondanza, taglialegna di Crocefieschi (Genova) era finito in coma. Un momento terribile per i suoi cari. Fortunatamente, Giancarlo si è risvegliato ed ha rivelato ai carabinieri il nome di chi aveva cercato di ucciderlo. Si tratterebbe del 54enne Enrico Noli. Questo, secondo le prime informazioni, era un creditore di Bondanza. Non era stato pagato per un intervento alla caldaia. Sembra che l'aggressore, la sera prima del raid, avesse inviato a Bondanza un sms minatorio, con scritto 'non arrivi a domani'.

Il taglialegna è ricoverato al San Martino di Genova

Un colpo di pistola in pieno volto fece cadere Giancarlo Bondanza in un coma profondo, da cui si è risvegliato nelle ultime ore. Finora non si sapeva chi fosse stato ad aggredire l'uomo a Crocefieschi (Genova). Adesso si sa. Il nome di chi ha premuto il grilletto, lo scorso 6 gennaio 2017, è stato rivelato dallo stesso Giancarlo, che ora si trova nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale San Martino di Genova. Ora Bondanza è fuori pericolo ma ha sfiorato la morte dopo essere stato colpito alla testa da un proiettile. Sia l'aggressore che l'aggredito risiedono nella Valle Scrivia, ma in località differenti. Enrico Noli è stato sempre il sospettato numero uno dopo l'aggressione, poiché aveva inviato al 56enne un sms intimidatorio.

Noli dovrà rispondere di tentato omicidio

Dopo la rivelazione di Giancarlo Bondanza, i militari hanno arrestato Noli. Questo si è detto estraneo alla vicenda. Ora Giancarlo sta meglio ma è triste per la morte del padre novantenne, avvenuta qualche settimana fa in una casa di riposo. Dopo l'assalto dell'Epifania, l'anziano genitore non aveva saputo fornire agli inquirenti informazioni utili.

Noli dovrà rispondere di tentato omicidio relativamente al colpo di pistola sparato lo scorso 6 gennaio nel casolare di Bondanza. I due, in passato, avevano litigato più volte. Non sarà facile, comunque, per il 56enne tornare alla normalità: ha perso un occhio e il padre. Il novantenne disse agli investigatori di non essere riuscito ad identificare l'aggressore.