Purtroppo non è una novità il fatto che in Sicilia la situazione per i cittadini con disabilità sia decisamente molto complicata. Lo scorso 12 aprile, infatti, si è tenuta una manifestazione ribattezzata come 'la marcia della dignità', che ha visto un grande gruppo di persone sfilare fino al Palazzo d'Orléans per chiedere di essere ascoltare e di poter esercitare il proprio diritto all'assistenza. Ad oggi, però, le cose non sembrano affatto aver raggiunto un miglioramento ed ecco che qualche giorno fa il signor Rosario, che ha 58 anni e risiede a Palermo, ai microfoni della trasmissione di rete 4 'Dalla vostra parte', non ha nascosto la rabbia e l'indignazione che lo accompagnano quotidianamente perché da ormai 3 anni si ritrova, di fatto, a vivere murato all'interno della sua abitazione.

Questo perché non gli è possibile comprare una sedia a rotelle che gli consenta di andare fuori anche solo per qualche ora al giorno e prendere una boccata d'aria fresca. L'uomo certamente non le manda a dire e infatti, davanti alle telecamere, ha dichiarato: 'La verità è che in Sicilia a noi disabili avete tolto la dignità. Sfido qualunque persona a non avere la possibilità di poter uscire da casa'. Comprensibilmente, l'inumanità delle sue condizioni ha spesso gettato Rosario nello sconforto: 'Lo devo confessare, più di una volta ho abbandonato anche le cure, viene quasi la voglia di spegnersi perché non è questo il modo di vivere'.

L'ennesimo appello al presidente Crocetta perché sostenga i cittadini disabili

Rosario deve sopravvivere con una pensione che ammonta a 289 euro mensili, il che gli crea tante difficoltà anche solo se necessita di acquistare i farmaci per guarire da una semplice influenza. Come molti altri prima di lui, tanto persone comuni, quanto personaggi pubblici quali il cantautore Jovanotti, il regista e attore Pif e il duo comico Ficarra e Picone, anche il palermitano ha fatto presente che il presidente della Regione siciliana, rosario crocetta, aveva promesso che sarebbero stati assegnati 1800 euro ai disabili gravissimi e 1000 a quelli gravi ma che finora si è trattato solo di parole, alle quali non sono seguiti dei fatti concreti: 'Non solo non ci hanno dato quei soldi e chissà se e quando li prenderemo, ma addirittura non abbiamo nemmeno ricevuto il buono socio sanitario annuale che ci permetteva di acquistare le medicine catalogate come farmaci da banco'. Questo nuovo, accorato appello servirà a smuovere le acque?