Mercoledì 12 aprile si è tenuta in Sicilia una protesta sacrosanta e inevitabile, che è stata ribattezzata 'la marcia della dignità' e che ha visto un grande gruppo di disabili sfilare con le loro carrozzine chiedendo di poter finalmente essere ascoltati e ricevere i servizi e l'assistenza di cui hanno bisogno. Solo due mesi fa, i fratelli palermitani Gianluca e Alessio Pellegrino, entrambi con tetraparesi spastica, avevano lanciato sui social network lo slogan '#SiamoHandicappatiNoCretini' e insieme ad altri disabili e al sostegno del regista, attore e conduttore Pif erano andati a manifestare davanti a Palazzo D'Orleans, sede della presidenza della Regione Siciliana.
In quell'occasione, la protesta si era conclusa con l'incontro con rosario crocetta, il quale si era impegnato a risolvere al più presto la situazione. Le cose, però, non sono cambiate e l'11 aprile, a distanza di poche ore l'uno dagli altri, tanto il cantautore romano Jovanotti, quanto il duo comico Ficarra e Picone sono intervenuti esprimendo pubblicamente il loro dissenso sulla questione e chiedendo delle risposte.
Crocetta esce dal palazzo ma i disabili gli voltano le spalle
Sono tante e diverse le storie delle persone che hanno marciato dal piano della Cattedrale fino al Palazzo d'Orleans ma il denominatore comune è rappresentato dal mantenimento della dignità, malgrado la sofferenza e l'indignazione provate.
Accanto al gruppo hanno sfilato Pif, sceso nuovamente in campo per la causa e anche l'arcivescovo Corrado Lorefice, il quale ha dichiarato: "Siamo qui per dialogare, perché è nel dialogo che dobbiamo crescere. Non vogliamo nessuna strumentalizzazione". Tra i manifestanti, alcuni avevano già provato più volte a contattare il presidente della Regione, senza però ottenere alcun tipo di risposta.
Da sempre la richiesta di tutti è una reale inclusione, non dimostrazioni di pietà ma una concreta possibilità di un'esistenza normale grazie alla certezza di servizi fondamentali. Quando il gruppo è giunto a destinazione, Crocetta è uscito dal palazzo e ha improvvisato una sorta di conferenza stampa. A quel punto, però, i disabili hanno deciso di voltargli le spalle e andarsene lasciandolo solo e sconfitto.
Un'immagine forte e potente, che resterà a lungo impressa nella memoria collettiva e che rappresenta al meglio la ferita provocata dal disinteresse nei riguardi di chi non può attivamente esercitare dei diritti garantiti dalla Costituzione.