Una donna si è dato fuoco presso la sede dell’INPS a Torino ed è in gravi condizioni ricoverata nella Rianimazione del Cto con ustioni presenti in diverse parti del corpo. Secondo le prime costruzioni, si tratta di una 46 enne e le ragioni che lo hanno portato a questo gesto disperato è stata la sua questione lavorativa.

Nelle prime ore di questa mattina Concetta Candido si era sfogata sulla sua pagina Facebook verso l’ingiustizia che subita, per poi recarsi presso gli uffici dove ha aspettato in fila insieme a tutti gli altri. Arrivato il suo turno, dopo una discussione con l’impiegata riferendosi alla sua situazione, la donna ha tirato dalla borsa una bottiglietta per poi spruzzandosi addosso un liquido infiammabile e successivamente dandosi fuoco con l’accendino.

La gente scappa terrorizzata, la 46 enne viene salvata da un ragazzo marocchino

Dopo che la donna è stata travolta dalle fiamme la gente è scappata terrorizzata, ma a salvarla è stata la prontezza di un ragazzo marocchino che ha preso l'estintore e si è messo a spegnere il fuoco prima che sarebbe stato troppo tardi.

Le sue condizioni sono gravi poiché presenta ustioni in 25% della parte superiore del corpo, il 10% di terzo grado e ora si trova in prognosi riservata.

Le cause che lo hanno portato a questo gesto estremo

Secondo i giornali regionali, la 46 enne Candido era stata licenziata dal 13 gennaio 2017 senza percepire ancora il sussidio di disoccupazione. Il licenziamento è stato immediato con una vertenza sindacale per ottenere il Tfr e dopo un periodo in malattia la donna aveva richiesto la Naspi, l'indennità di disoccupazione.

Gli accertamenti da parte dell'Inps rivelano che la signora ha ricevuto solo i soldi dal 25 maggio, poiché non avrebbe consegnato la richiesta di indennità in precedenza.

Il fratello della donna, che dopo aver saputo l'accaduto si è recato ad accompagnarla in ospedale, ha detto che sua sorella era stata licenziata da un giorno all'altro in quanto l'azienda dove lavorava aveva appaltato il servizio senza chiedere l'assunzione dei vecchi dipendenti.

Così lei è arrivata alla disperazione trovandosi licenziata dopo un rapporto lavorativo durato 10 anni, con il marito disoccupato e con un affitto da pagare.

Per quanto afferma la Cgil, Concetta Candido, il 24 gennaio 2017 si era rivolta al patronato Inca della Cgil e solo il 12 giugno l'Inps aveva accettato la sua domanda ma non le era ancora liquidato nulla a quanto dovuto.