Cancellata per avere manifestato apertamente la sua adesione alla "fede" fascista. Un esplicito post di una maestra originaria di Rivarossa che insegnava nel Piemonte ha suscitato molte polemiche. Alessandra Pettorruso maestra 40enne che prestava servizio presso una struttura scolastica di Castellamonte, è stata esposta prima alla polizia postale e poi all'ufficio scolastico regionale a causa del suo attivismo su facebook .Gli inquirenti hanno deciso cancellare il suo profilo dopo che alcuni sui commenti prettamente fascisti, sono stati divulgati da alcuni giornali locali.

L'assessorato all'istruzione della Regione Piemonte, che ha monitorato, la vicenda ha segnalato l'accaduto agli organi incaricati alla verifica della sua condotta.

La polemica

Dopo aver concluso il suo contratto a tempo determinato e con la chiusura dell'anno scolastico, nessuno ha più visto la maestra. Federico Morgando, ex presidente Dell'Anpi di Castellamonte e direttore scolastico nella stessa scuola dove insegnava la donna, spiega però che mai nessuno si è rammaricato della condotta dell'insegnate. Nessun genitore o docente è mai andato nell'ufficio del preside a fare rimostranze sull'operato educativo della Alessandra. I significati dei suoi post su internet erano però assolutamente prettamente fascisti.

La maestra magnificava spesso e sovente delle sue idee politiche e le esternava senza nessuna remora. Pubblicava anche delle foto di Mussolini con commenti che lasciavano presagire una fede incrollabile verso quei pensieri così drasticamente estremisti. La questione è stata commentata anche dal sindaco di Castellamonte, Vinicio Milani, che ha trovato aberrante le esternazioni dell'insegnante per una città piemontese decorata con la medaglia d'argento alla resistenza.

Secondo lui la struttura scolastica meritava migliori esponenti educativi. Anche i portavoce del partito politico Pd hanno criticato la vicenda, parlando della negatività dell'esaltazione del fascismo. La Pettorruso si era difesa prima sui mass- media e su facebook, sostenendo le sue posizioni ma non ha convinto per niente la polizia postale che lo stesso ha oscurato le sue teorie.

Non un caso isolato

In passato altri docenti avevano ricevuto delle critiche per avere esternato le proprie idee intolleranti. L'anno scorso un'educatrice fu oggetto di discussioni parlamentari, per i suoi post xenofobi ed estremisti che inneggiavano l'odio verso i migranti.