Nel testo dell'ordinanza di convalida dell'arresto di tre dei quattro individui ritenuti i responsabili delle violenze a danno della coppia polacca e della trans peruviana il Giudice per le indagini preliminari del tribunale dei Minori di Bologna riporta alcuni passaggi delle testimonianze rese dalle vittime di quella notte di follia. Le belve del branco si sarebbero alternate nello stupro, "un fatto agghiacciante" secondo la definizione usata dal Gip.

La violenza contro la coppia

Il calvario dei giovani polacchi è iniziato con la più classica delle domande da rivolgere ai turisti: "where are you from?" ha chiesto uno del branco alla coppia, mentre era adagiata su un asciugamano sulla spiaggia dove si è consumato lo stupro.

Una notte infernale che le vittime descrivono come interminabile, con il ragazzo picchiato selvaggiamente che vomitava con la testa sulla sabbia mentre gli aguzzini stupravano la ragazza con brutalità e inutile cattiveria. E' quanto scrive il Giudice nell'ordinanza che dispone la custodia cautelare in carcere per i due fratelli marocchini di 15 e 17 anni e per il 16enne nigeriano.

La rapina e poi le violenze

Sarebbe stato il 20enne congolese Guerlin Butungu, ritenuto il leader del gruppo, il primo a scagliarsi contro le vittime per dare sfogo ai più bassi istinti. Rivolgendosi in inglese alla coppia ha ordinato di consegnargli il borsello ed i cellulari, e subito dopo è partita l'aggressione, con il ragazzo che è caduto a terra dopo un colpo al volto.

A quel punto la giovane polacca si è vista immobilizzare ed è stata sdraiata sulla sabbia, dopodiché è stata raggiunta da una serie di colpi su tutto il corpo. I tre aguzzini la tenevano immobilizzata per la gola fino a toglierle il respiro mentre a turno abusavano di lei. Mentre la stupravano le dicevano che volevano ucciderla, mentre il ragazzo continuava ad essere pestato brutalmente.

La ragazza era "stremata", senza nemmeno la possibilità di gridare.

Dopo un primo round di violenze l'hanno trascinata in acqua, per poi riportarla sulla spiaggia e stuprarla di nuovo. Il branco si dava il cambio tra l'abusare della giovane e picchiare e mantenere sotto controllo il giovane. Quest'ultimo dopo aver subito pesanti percosse ha avuto una crisi respiratoria e un attacco d'asma.

Ha chiesto agli aguzzini se potevano dargli dell'acqua, ma si è visto rispondere che al massimo gli avrebbero dato acqua di mare.

La testimonianza della trans

Dopo aver abusato ripetutamente della ragazza polacca il branco si è dileguato, dirigendosi verso la statale, dove ha incontrato la transessuale peruviana. Le hanno strappato la borsa e l'hanno trascinata per i capelli dietro i cespugli presenti in Via Flaminia. Ha provato ad opporsi, ma ha rimediato un colpo alla testa con una bottiglia e un pugno sul volto. Un altro componente del branco invece la minacciava con il collo di una bottiglia rotta alla gola. Anche con lei i quattro si sono alternati nella violenza sessuale e nel tenerla ferma.