Una vicenda che fece molto parlare e che creò un vera e propria discussione tra sostenitori della Polizia di Stato e sostenitori dell'immigrazione. L'agente di Polizia all'epoca dei fatti, sorprese un immigrato a bordo di una bicicletta che percorreva la tangenziale, il poliziotto riprese la scena col suo smartphone e si lasciò andare esponendo pensieri personali sulla situazione dei migranti in Italia e sul conto della presidentessa della Camera dei Deputati Laura Boldrini. Il video, presente alla fine di questa news, diventò in pochissimo tempo virale rendendolo ignaro protagonista di quello che poi diventò un vero e proprio affare di Stato.

Laura Boldrini aveva richiesto la sospensione immediata del poliziotto

Non appena il video dell'immigrato in tangenziale a bordo di una bici divenne virale, il Poliziotto finì in un vero e proprio girone della morte. Laura Boldrini richiese personalmente la sospensione dell'agente di Polizia ed in meno di 24 ore venne sospeso dal servizio. Le parole proferite dall'uomo in divisa erano probabilmente frutto di un parere personale dovuto alla situazione alquanto anomala e soprattutto pericolosa. La motivazione inerente alla sospensione fu quella di aver proferito parole a sfondo razziale nei confronti di un immigrato e sull'operato della presidentessa Laura Boldrini, mentre l'agente, anche attraverso il sindacato di Polizia, avrebbe sempre giustificato tale azione come uno sfogo personale che non aveva nulla a che vedere con la sua professione.

La sospensione dal servizio portò al poliziotto anche la conseguente sospensione dello stipendio, marito e padre di due figli, all'epoca dei fatti grazie ai suoi colleghi. L'uomo ha avuto accesso ad una raccolta fondi solidale per affrontare il suo sostentamento ed a quello di una famiglia rimasta improvvisamente senza alcun introito, il tutto a causa di una ripresa con lo smartphone e per aver espresso quello che è sempre stato dichiarato come parere personale.

Il Tar si pronuncia in merito alla sospensione dell'agente di Polizia

Dopo un attesa durata vari mesi di sospensione dal servizio ed una ricorso al provvedimento emesso nei suoi confronti, arriva la sentenza del Tar. Il tribunale amministrativo regionale non ha accolto il ricorso del poliziotto e nella circostanza ha confermato il provvedimento di sospensione.

La sentenza emessa dal Tar, sarebbe stata motivata dal fatto che L'agente di Polizia avrebbe dimostrata la mancata capacità di autocontrollo, capacità che invece si deve pretendere da un organo di Polizia. Il legale del Poliziotto avrebbe invece commentato la sentenza precisando che l'azione intrapresa dal suo assistito, nonostante la vicenda inerente al video, avrebbe contribuito a salvare delle vite umane, sia per l'immigrato che per gli utenti della strada che in quel momento potevano trovarsi in serio pericolo, precisando che il video oggetto della questione, sarebbe stato inviato all'interno di una chat privata e non reso pubblico dal suo assistito.