La violenta aggressione di Roberto Spada, fratello di Carmine Spada detto "Romoletto", ritenuto un "boss" e condannato in primo grado a 10 anni di carcere per estorsione con l'aggravante del metodo mafioso, a danno degli inviati di Nemo ha riportato di attualità la situazione di ostia e del Decimo Municipio della Capitale. Si tratta di un'area compresa nel comune di Roma che conta oltre 230.000 abitanti, più di molte importanti città italiane che fanno provincia. Un territorio dove la presenza della criminalità organizzata è una realtà ben documentata, come sa bene Federica Angeli, la giornalista di Repubblica finita sotto scorta dopo essere stata pesantemente minacciata per avere raccontato la realtà della zona costiera della Capitale.

Chi sono gli Spada

La famiglia Spada risulta coinvolta in molteplici inchieste della procura di Roma, per quanto riguarda reati come usura, estorsione, droga ed il controllo delle case popolari. Recentemente sette componenti del clan sono stati condannati complessivamente ad oltre mezzo secolo di carcere. Tra questi Massimiliano Spada, condannato a 13 anni e 8 mesi, e Ottavio Spada, che di anni ne ha presi cinque. Sono entrambi nipoti del Carmine Spada menzionato sopra. Roberto Spada invece, l'autore del violento pestaggio ripreso dalle telecamere è incensurato, o almeno lo era fino ad oggi, visto che la testata e le manganellate che ha dato ai giornalisti di Nemo rischiano di costargli una pesante condanna, essendo indagato per lesioni gravissime e violenza privata con l'aggravante del metodo mafioso.

La giornalista Federica Angeli

Secondo la giornalista di Repubblica finita sotto scorta nel territorio di Ostia sono attive tre famiglie criminali, che godrebbero della complicità di politica e pubblica amministrazione. Federica Angeli da anni raccontava la realtà di Ostia, fino a quando fu rinchiusa in una stanza e minacciata.

Le chiesero di "voltarsi dall'altra parte" e di non intromettersi nelle questioni locali, poiché il territorio sarebbe sotto il loro controllo. Ma la giornalista non si fece intimidire e ha denunciato le minacce subite, continuando a fare il suo lavoro vivendo sotto scorta. Di seguito il video di un servizio di La7 risalente al Giugno 2015 ma ancora interessante e attuale.

Omertà diffusa

Chi crede che l'omertà sia un elemento che riguarda solo il 'profondo sud' Italia deve ricredersi. Anche alle porte della Capitale parlare di certi temi è tabù. A Ostia c'è un clima di intimidazione tale che nemmeno i dipendenti del municipio - in precedenza commissariato per mafia - hanno voglia di parlare e di sbilanciarsi su certi temi.