Nel corso delle ultime ore è stato diffuso online un manifesto dell'ISIS (Islamic State of Iraq and Syria), da cui si può facilmente intuire che il Califfato abbia intenzione di attaccare l'Italia, come aveva già precedentemente in mente di fare. Ma non è tutto, poiché il gruppo terroristico ha diffuso altro manifesto nel corso degli ultimi giorni, per celebrare l'anniversario dell'Attacco di Parigi, dove persero la vita 130 persone. Il generale Paul E. Frank aveva già affermato che dopo la riconquista di Raqqa il Califfato avrebbe "punito" gli infedeli, servendosi dei suoi "cani sciolti", per compiere attentati difficilmente tracciabili dall'Intelligence.

Ma andiamo a vedere nel dettaglio la notizia.

Uccideremo i giovani

Il manifesto pubblicato proviene dal sito di propaganda jihadista Wafa Meda Foundation che ha anche diffuso la locandina in cui si minaccia apertamente Città del vaticano, in Italia. Le parole riportate nel manifesto caricato in rete durante il tragico anniversario dell'Attentato di Parigi, avvenuto il 13 novembre del 2017, sono molto forti. Infatti, da come si può leggere dalla locandina, Daesh (al-Dawla al-Islamiya al-Iraq al-Sham), incita i suoi "cani sciolti" a prendersi la rivincita per la riconquista di Raqqa "uccidendo i giovani prima dei vecchi, cosicché questi ultimi possano guardare.". Inoltre, il fatto che il manifesto sia una macabra celebrazione dell'Attacco di Parigi si può evincere dal disegno, che raffigura La Tour Eiffel che si fonde con un fucile da assalto.

Secondo alcune profezie che riguardano il 2018, il mondo, e soprattutto l'Europa, verranno scossi da numerosi attentati.

La Riconquista di Raqqa

Il fatto che i "cani sciolti" siano diventati così pericolosi è dato dal fatto che il Califfato vuol far pagare il prezzo dovuto all'Occidente per aver riconquistato Raqqa, il loro quartier generale.

A seguito della liberazione della città siriana, sono giunti alla stampa numerosi racconti delle nefandezze che compivano gli estremisti islamici, durante il periodo in cui occupavano la città. Uno di questi è la storia raccontata da una schiava yazida, che è stata costretta a patire numerose sofferenze. Adesso, non ci resta nient'altro se non aspettare nuove notizie dal campo della politica, sperando che tutto vada per il meglio e che l'ISIS non riesca a portare a termine questi attentati. A voi i commenti.