Il vino è un prodotto che può essere molto complesso. Tale complessità è insita in un particolare vitigno, oppure la si ottiene vanificando una miscela di diverse uve, o ancora spesso è il risultato di affinamenti in contenitori idonei. A volte invece succede che un vino non necessariamente ben strutturato sia poi il più gradevole a tavola. Potrebbe essere il caso del vino rosso Ortense, un prodotto autoctono abruzzese. Ma vediamo meglio perché.

Rotondità e abbinamenti del vino Ortense

Come anticipato sopra, il piacere e la bevibilità di un vino non sempre sono direttamente proporzionali alla varietà di caratteristiche che sprigiona nel calice.

Come prova di questa affermazione si può prendere in considerazione un imbottigliamento recente del vino Ortense, un prodotto della zona di Chieti, in abruzzo, che racchiude determinati attributi e metodi di lavorazione. Per quanto riguarda questi ultimi si possono prendere come esempio: la breve macerazione e l'affinamento in acciaio. Queste due tecniche insieme ad altri fattori contribuiscono a conferirgli una morbidezza ideale per accompagnare lunghi pasti. In particolare, questo nettare ha un colore intenso ed è consistente nel corpo. Il bouquet non è persistente ma il sapore rilascia un accentuato senso di rotondità. Dopo aver deglutito un sorso è possibile notare un leggero retrogusto di anice.

Inoltre, l'equilibrata robustezza di questo vino rosso si amalgama con un sapore generale di frutti rossi freschi e il 12,5 % di alcool lo rende sufficientemente caldo lasciando uno spazio di qualche secondo al retrogusto di cui si è detto prima.

Un abbinamento confacente alle caratteristiche dell'Ortense rosso può essere un piatto di pasta al pomodoro, e in questo caso la morbidezza va a spezzare la vivacità del sugo, oppure dei rigatoni al ragù dove l'intensità della carne trita condita si unisce al corpo rotondo del vino.

Un consiglio che si potrebbe dare è di non accostare cibi molto speziati, marinati, o comunque eccessivamente elevati di sapore poiché si rischia di coprire e annullare il piacere proveniente da ciò che contraddistingue tale bevanda, ovvero l'asciutto corpo e la carezza finale dell'anice. In conclusione, per informazioni ancora più precise è possibile consultare la scheda tecnica di questa bevanda attraverso il sito dell'azienda produttrice. In questo documento online non è precisato il tipo di vitigno utilizzato nella produzione, ma navigando sul web ci sono cenni sull'utilizzo di un blend tra Sangiovese e Montepulciano.