In uscita nella giornat di ieri 28 gennaio 2015, anche nelle sale italiane, l'atteso nuovo film diretto e prodotto da Angelina Jolie dopo il primo "Nella terra del sangue e del miele" del 2011. Anche quello ambientato durante una guerra, forse perché, come dice lei stessa in un'intervista "A volte la guerra tira fuori il meglio delle persone, quando si prendono cura l'uno dell'altro […]" ma "tira fuori anche il peggio delle persone.

Unbroke, il film - Trasposizione cinematografica del libro "Sono ancora un uomo". Una storia epica di resistenza e coraggio di L.

Hillenbrand, Unbroken racconta di un superstite, Louis "Louie" Zamperini, atleta olimpionico statunitense nei Giochi Olimpici di Berlino del 1936 e poi superstite di un naufragio, superstite della II Guerra Mondiale e superstite di uno dei tanti campi di detenzione in terra straniera, dove molti trascorsero gli anni migliori della loro vita, quelli della gioventù, senza magari riuscire ad uscirne vivi. Ad interpretare il sig. Louis Zamperini, morto nel luglio dello scorso anno e quindi prima della proiezione della pellicola nelle sale americane avvenuta a dicembre, è Jack O'Connell che probabilmente qualcuno ricorda al suo esordio come attore nel film britannico "This is England".

Viene da dire quanto siano belle le storie vere e del resto sembra essere il momento delle "storie vere"; Alan Turing, Stephen Hawking, Chris Kyle di American Sniper.

Spesso meno belle quelle troppo romanzate perché diano il giusto spettacolo, ma non sembra essere questo il caso. Sono belle le storie vere perché sono belle le storie umane che superano la fantasia e le trasposizioni letterarie, cinematografiche e teatrali. La domanda è quanto di romanzato e spettacolare può emergere dai ricordi di chi le ha vissute quelle storie.

Quanto di sottilmente distorto parta già dalla base, da chi quelle storie le racconta a distanza di tanti anni e dopo esperienze di indicibile dolore e tanto drammatiche che annichiliscono, annullano e cancellano (per un po' o per sempre) o che, al contrario, non riescono a piegare e a spezzare del tutto un uomo, né sul piano fisico, né su quello morale e psicologico.

Unbroken appunto. Ma poi ci sono gli studi e le testimonianze, come quella del compagno di equipaggio "Phil" con cui Zamperini trascorse i 47 giorni di naufragio su una zattera nel mezzo dell'oceano e i primi giorni da prigioniero di guerra in Giappone, e allora tutto ciò che deve, diventa Storia. Dal 28 gennaio 2015 al Cinema, prima ancora di una pellicola, una interessante storia vera.