È nata una campagna che si occupa dei diritti delle donne in sala parto: #BastaTacere sta facendo emergere molte testimonianze di donne che hanno subito una qualche forma di abuso durante la nascita dei loro figli, la campagna vuole promuovere il dibattito su questo tema e chiede una legge al Parlamento italiano. Quello degli abusi in sala parto non è un argomento di cui si tratta spesso, anzi, non se ne sente parlare proprio mai. Eppure testimonianze scomode e inquietanti aumentano di giorno in giorno.

Facebook: la campagna

Su Facebook lacampagna è iniziata il 4 aprile 2016 e durerà 15 giorni.

Sulla pagina Facebook ufficiale - a questo indirizzo facebook.com/bastatacere - viene rivolto l'invito a raccontare la propria esperienza ospedaliera se durante l'assistenza al parto si è verificato un abuso fisico o verbale, procedure coercitive o non acconsentite, violazione di riservatezza e privacy, assenza della terapia per il dolore, mancata assistenza o rifiuto di accettazione in clinica. La propria testimonianza va scritta su un foglio su cui segnare in alto l'hashtag #BastaTacere. Poi servirà una fotografia, magari un semplice selfie, evitando di inquadrare il proprio volto. E per scongiurare il pericolo di incappare nel reato di calunnia e diffamazioni, viene suggerito di non scrivere nomi e luoghi e di utilizzare un account anonimo.

#BastaTacere, la campagna in favore delle donne incinte e dei neonati

Ci sono donne che raccontano di aver sperimentato visite oltremodo dolorose, di ore trascorse senza bere e senza poter vedere nessuno, c'è chi ha patito episiotomie, tagli o punti di sutura senza anestesia, chi maltrattamenti vari e umiliazioni, sino alla mancata assistenza.

Tutto questo intorno a un tema centrale che in un modo o in un altro riguarda ogni essere umano: il parto. Ma non solo le madri denunciano soprusi psicologici e torti subiti, vi sono ostetriche che danno notifica di comportamenti fuori dalla norma, consuetudini astruse che vengono imposte da un dottore piuttosto che da un altro e tirocinanti che riferiscono di aver visto maneggiare i neonati senza alcun rispetto.

E non mancano le voci dei mariti e dei compagni delle donne che riportano esperienze spiacevoli che mai ci aspetteremmo in quei delicati e importanti momenti.

Legge contro la violenza ostetrica

Dopo il #breakthesilence di HRiC - "Human rights in childbirth" - che promuove i diritti umani delle donne in gravidanza, in Italia viene alla luce #BastaTacere: le promotrici della campagna - Elena Skoko e Alessandra Battisti - chiedono che sia approvata la proposta di legge contro i comportamenti vessatori verso le partorienti. Il deputato Adriano Zaccagnini ha depositato in parlamento l'11 marzo 2016 una proposta di legge che tenga conto dei diritti inviolabili delle donne e dei bambini: "Norme per la tutela dei diritti della partoriente e del neonato e per la promozione del parto fisiologico".

Con questa legge si vuole introdurre il reato di violenza ostetrica basandosi sulle dichiarazioni rese dall'OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità - in merito alla prevenzione e alla eliminazione dell'abuso durante l'assistenza al parto, con particolare attenzione verso le adolescenti, le donne migranti o con HIV.