La Riforma della Scuola potrebbe avere una spallata decisiva nei prossimi giorni, quando i quota 96 presenzieranno in Viale Trastevere 76 davanti al Miur il giorno 30 settembre alle ore 13:00. Intanto l'Anief, l'associazione sindacale che sta seguendo la vicenda, invoca la deroga specifica per permettere che la situazione venga risolta al più presto.

Riforma Scuola: quota 96 news

L'unico modo per sbrogliare questa matassa è autorizzare una deroga specifica per sbloccare i 4 mila docenti impossibilitati ad andare in pensione dalla riforma Fornero del 2012 e permettere il ringiovanimento della Pubblica Amministrazione e del corpo docente ed ATA.

E pensare che ad agosto sembrava tutto fatto: invece il ministro Madia ha fatto dietrofront sopprimendo l'emendamento che invece la Camera aveva già approvato. Come mai questo cambio drastico proprio sulla linea d'arrivo? I motivi vanno tutti rintracciati nelle statistiche lanciate dalla RdS, la quale ha lanciato l'allarme coperture sostenendo che i 430 milioni, costo della riforma, avrebbero causato un disavanzo insostenibile. Su tali cifre rimangono molti dubbi: in effetti proprio recentemente l'onorevole Boccia del PD ha invece parlato di una spesa equivalente a 100 milioni di euro, mentre in precedenza la Giannini stimava la spesa intorno ai 120 milioni, insomma cifre ben lontane da quelle stimate dalla RdS.

Anche per questo i 4 mila denominati quota 96 si uniranno in questo sciopero pacifico davanti al Miur, un modo per vederci chiaro ma soprattutto per fare ancora pressione su chi, ormai ad un mese dall'inizio delle scuole, ancora non ha provveduto a questo disdicevole inghippo. Non è esente da colpe lo stesso Renzi che in passato aveva affermato che tra le priorità della Riforma della Scuola c'erano anche le problematiche inerenti ai quota 96 e che presto si sarebbe risolto tutto.

Il malcontento dei diretti interessati è rafforzato e motivato dalle parole del presidente dell'Anief, Marcello Pacifico il quale non crede al problema dei soldi. Secondo Pacifico, oltre che presidente dell'associazione sindacale anche segretario organizzativo del Conferid, basterebbe coprire l'operazione con una piccola parte dei guadagni che lo Stato ricava dal gioco d'azzardo.