La manifestazione dei precari esclusi dalle prossime assunzioni annunciate dal Governo ne #labuonascuola è riuscita a centrare l'obiettivo di attirare l'attenzione dei massmedia e dell'opinione pubblica: ieri, 10 settembre, erano presenti oltre duemila docenti che hanno vivacemente (ma civilmente) protestato, davanti all'aula del Parlamento.
Il disagio e i motivi della contestazione riguardano almeno 100mila docenti che hanno ottenuto l'abilitazione, presenti attualmente nella seconda fascia di istituto ma che sono rimasti esclusi dalle Graduatorie ad esaurimento. 
In base a questa situazione, questi docenti precari rischiano di rimanere esclusi dalla riforma del Governo e di dire addio alle loro speranze di poter ottenere una cattedra, visto che, come annunciato il 90 per cento delle assunzioni previste per il prossimo settembre 2015 verrà 'reclutato' proprio dalle graduatorie ad esaurimento.


#labuonascuola Renzi-Giannini, i docenti precari non ci stanno

Sul fronte politico, erano presenti alcuni rappresentanti del Movimento Cinque Stelle che hanno voluto rimanere vicini a questi insegnanti in un momento di grande incertezza per il loro futuro, con nuove incognite e nuvoloni neri che si stanno addensando all'orizzonte.
Tra i sindacati, è stata piuttosto massiccia l'adesione dei rappresentanti dell'Anief, tra cui era presente Marcello Pacifico, leader del movimento a sostegno dei lavoratori. Pacifico ha parlato di docenti che di fronte al governo sono 'invisibili'. Molti di loro confidano, a questo punto, nella sentenza della Corte di Giustizia europea che ha condannato l'Italia per abuso dei contratti a termini, ma, in ogni caso, ha ribadito il Presidente dell'Anief non è possibile che per poter insegnare nel nostro Paese ci si debba continuare a rivolgere ai tribunali. 
Tra coloro che hanno manifestato il loro dissenso, era presenti anche gli insegnanti iscritti nella terza fascia delle graduatorie di istituto: anche loro, infatti, rischiano di essere fatti fuori dalla riforma della buona Scuola visto che il governo ha lasciato intendere che le graduatorie di attesa delle scuole comprenderanno solo i docenti appartenenti alla seconda fascia. Resterebbe solo, quindi, l'unica remota 'chance' del concorso pubblico, con le stesse probabilità di fare un terno al lotto.