"Con questa proposta, attribuiamo una delega al Governo per superare quelle rigidità introdotte dalla Legge Fornero nel 2011; lasciamo all'esecutivo il compito di adottare la legislazione di dettaglio", ha affermato il Presidente della Commissione Lavoro al Senato Maurizio Sacconi che la scorsa settimana ha depositato in Senato il disegno di legge delega contenente i provvedimenti necessari per i pensionamenti flessibili oltre a prevedere dei piccoli benefici pensionistici per le lavoratrici madri.

Pensionamenti flessibili a partire dai 62 anni di età anagrafica accompagnati da almeno 35 anni di versamenti contributivi pena una riduzione nell'assegno previdenziale pari all'8 %, sconto pensionistico alle lavoratrici madri, part-time per i lavoratori che assistono familiari disabili.

Sono questi i punti cardine del ddl riportati sul sito d'informazione "Pensioni Oggi". Rimane di fondamentale importanza introdurre un criterio di flessibilità visto che la precedente Riforma Fornero ha cambiato completamente il sistema previdenziale penalizzando gran parte dei lavoratori che si accingevano a lasciare il mondo del lavoro e di conseguenza usufruire del trattamento pensionistico. E' questo il motivo che ha spinto Maurizio Sacconi a rimettere mani sul tema della previdenza introducendo nella proposta di legge elementi di flessibilità che permetterebbe ai lavoratori di lasciare il lavoro a partire dal conseguimento dei 62 anni di età anagrafica e il versamento di 35 anni di contributi. Di conseguenza, i lavoratori in questione andranno incontro a delle penalizzazioni sugli assegni fino alla soglia massima di 8 punti percentuali calcolati "rispetto all'importo massimo conseguibile a requisiti pieni secondo i rispettivi ordinamenti previdenziali di appartenenza", recita il ddl Sacconi.

Stando a quanto riportato su "Pensioni Oggi", una parte della proposta di legge si concentra sulle lavoratrici madri. Infatti, il ddl prevede una valutazione doppia dei periodi di assenza dal lavoro per maternità o puerperio per un periodo massimo di due anni. Inoltre, il Presidente della Commissione Lavoro al Senato avrebbe pensato anche ai lavoratori che assistono familiari disabili, per i quali è previsto il ricorso al contratto di lavoro part-time, utile anche per i lavoratori che hanno compiuto l'età pensionabile ma non raggiungono il requisito contributivo.