Sono numerosi gli scioperi in programma per il mese di ottobre, notoriamente uno dei periodi più delicati sul fronte delle proteste dei lavoratori. I trasporti saranno ancora una voltain prima fila con numerosi 'giorni caldi' per il settore ferroviario, aereo e per i mezzi pubblici. Sarà soprattutto il 24 ottobre un giorno da tenere a mente: sono infatti previste le proteste di molti lavoratori attinenti al settore aereo in tutta Italia oltre che gli scioperi del personale Trenord e FSI sull'intero territorio nazionale. Non mancheranno comunque disagi a carattere locale, in Emilia Romagna, Calabria e Campania per le proteste del trasporto pubblico locale.

Ecco di seguito l'elenco di tutti le date da ricordare per non farsi cogliere impreparati nei viaggi in programma dal 10 al 31 ottobre 2015.

Scioperi trasporti: ecco le proteste dal 10 a fine ottobre

  • 13 ottobre 2015: si parte con il trasporto pubblico locale ed in particolare la ditta Lirosi Autoservizi di Giaia Tauro (RC) e GTM di termoli (CB). Si fermerà anche il personale Trenord della regione Lombardia.
  • 16 ottobre: toccherà ancora ai mezzi pubblici con le proteste di ATM di Ripalimosami (CB) e della società AMAT di Teramo. Incroceranno le braccia anche i dipendenti RFI settore infrastrutture di Venezia.
  • 17/10/2015: sarà ancora la volta del trasporto pubblico locale ed in particolare del personale di ANM di Napoli.
  • 22 ottobre 2015: sarà questa una protesta a carattere nazionale con il possibile Sciopero Generale dei dipendenti della divisione Cargo di Trenitalia.
  • 24 ottobre: si tratta di un giorno difficile per chi viaggia in aereo e treno. Protesteranno, infatti, i piloti e assistenti di volo di Air Italy, il personale Techno Sky ed Enav in tutta Italianonché i lavoratori della società Airport Handling di Malpensa e Linate. Per quanto riguarda il settore ferroviario, si fermerà il personale FSI e Trenord sull'intero territorio nazionale.
  • 30 ottobre 2015: sarà un giorno caldo per il trasporto pubblico dell'Emilia Romagna. Incroceranno le bracciai dipendenti della società Seta delle province di Piacenza, Reggio Emilia e Modena.