L’hanno definito il “modello del bastone e della carota”. Ai sindacalisti del SALLCA proprio non sono piaciute le nuove regole che Unicredit ha imposto per la valutazione dei propri lavoratori. È quanto si apprende da un comunicato sindacale in distribuzione tra le lavoratrici ed i lavoratori del Gruppo in questi giorni.

Ciò che la sigla sindacale contesta all’azienda è il modello di Performance Management che da quest’anno è stato integrato con alcuni nuovi elementi.

Cos'è il Performance Management

Semplificando, il Performance Management non è nient’altro che una valutazione del contributo che una risorsa, in possesso di specifici skill ed inserita in un determinato contesto, fornisce alla struttura in cui opera.

Uno strumento in grado non solo di valutare i risultati, ma anche di valorizzarne le competenze: il capitale umano presente in azienda. Partendo quindi dalle proprie competenze e dal proprio ruolo in azienda, annualmente vengono assegnati degli obiettivi da conseguire nel periodo.

Cosa contesta il SALLCA

Così anche quest’anno, come ad ogni inizio d’anno, i responsabili ed lavoratori hanno dovuto definire e condividere gli obiettivi da raggiungere in coerenza con le strategie poste dal management. Ma quest’anno è stata introdotta una novità: ogni dipendente sarà valutato anche sul rispetto delle norme regolamentari, policy e linee guida. Una dichiarazione questa, a detta del sindacato, troppo fumosa, poco chiara e che lascia troppi margini di discrezionalità ai responsabili.

Si parla di centinaia e centinaia di documenti, alcuni redatti solo in lingua inglese, che in teoria per il semplice fatto di essere stati pubblicati dovrebbero essere a conoscenza di ogni lavoratore anche se non pertinenti alla propria attività lavorativa. Un dubbio legittimo.

UniCredit ha inoltre dichiarato che i lavoratori saranno valutati anche sulla fruizione dei corsi obbligatori.

Su questo tema il Sindacato chiede specifiche rassicurazioni affinché tutte le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo siano messi nelle condizioni di poter svolgere tali corsi, evitando cioè i lavoratori siano chiamati a pagare di tasca propria per storture organizzative a loro non imputabili.

La provocazione del SALLCA

Il Sindacato rincara la dose e chiama in causa l’Azienda a volte colta in fallo nel rispetto della normativa.

I lavoratori segnalano indebite pressioni in violazione del contratto di categoria su tematiche quali ferie, malattie o l’obbligo a partecipare a riunioni durante la pausa pranzo o al di fuori del normale orario di lavoro. Per non parlare della carenza di pratiche per fronteggiare i rischi da stress lavoro correlato.

Se una valutazione del rispetto delle regole viene fatta sul lavoratore, allora noi chiediamo che per reciprocità debba essere concesso al lavoratore un’analoga valutazione nei confronti dei responsabili”, è ciò che provocatoriamente chiede il Sindacato.

“Appare perciò chiaro che il sistema di valutazione oggi in essere non ci soddisfa, è troppo il “libero arbitrio” che l’Azienda lascia ad ogni responsabile. I lavoratori di UniCredit hanno da tempo perso la serenità a lavorare in questo Gruppo, è ora di cambiare le regole!” conclude il Sindacato.