Anche il comune di Meda, in provincia di Monza, si appresta ad una piccola rivoluzione nel campo dello smaltimento dei rifiuti domestici. Come già per i paesi confinanti, Seveso e Seregno, anche gli abitanti della piccola “capitale del mobile brianzolo” avranno presto in dotazione il sacco con il microcip per il conferimento dei rifiuti domestici indifferenziati.
Cos’è il sacco blu?
Il sacco blu è il nuovo sacco che sostituirà il sacco grigio e dovrà essere utilizzato per la raccolta del secco indifferenziato. Tale sacco sarà dotato di una tecnologia intelligente, che permetterà di quantificare i rifiuti prodotti da ogni utente.
Perché il sacco blu?
Come anticipato dal primo cittadino di Meda, Luca Santambrogio, l’introduzione del sacco “microcippato” avrà come obiettivo quello di ridurre la quota di “indifferenziato” da conferire al termovalorizzatore, con relativo contenimento dei costi di gestione. Le analisi operate da Gelsia, società che si occupa del loro smaltimento, indicano che oggi vi è una scarsa attenzione da parte dei consumatori nel corretto confezionamento dei sacchi per la raccolta dei rifiuti. La normativa vigente stabilisce infatti che entro il 2020 bisognerà migliorare la qualità della raccolta differenziata per assicurare che i sacchi raccolti non contengano rifiuti di altro genere in proporzione superiore al 50%.
Cambieranno le abitudini?
Cambieranno inevitabilmente le abitudini di ciascuno nella quotidiana gestione della raccolta dei rifiuti e verrà richiesta una maggior attenzione nella divisione degli stessi come anche un maggiore impegno. I sacchi col microcip non si potranno più acquistare comodamente al supermercato (se non addirittura on-line).
Gelsia, d’intesa con il Comune, deciderà la modalità di distribuzione degli stessi. E’ perciò ipotizzabile che, così come fatto per altri comuni gestiti dalla stessa società, il sacco dovrà essere ritirato da un apposito distributore posizionato sul territorio comunale.
Costi e benefici
Se da subito dovremo cambiare le nostre modalità di gestione dei rifiuti domestici, solo fra qualche anno potremo tirare le somme e capire se “Il gioco non vale la candela”.
L’effettivo successo dell’operazione dipenderà non solo dalla capacità e dall’impegno di ciascuno nel quotidiano, ma anche dalla sensibilizzazione e trasparenza che la giunta comunale saprà trasmettere ai cittadini. Pubblicizzare i risultati ottenuti facendo comprendere a tutti in modo semplice e puntuale gli importanti risultati raggiunti sia in termini di costi che di Tutela ambientale. Senza un chiaro coinvolgimento della popolazione difficilmente si potrà arrivare ad importanti traguardi e vincere le inevitabili critiche che arriveranno da una parte della popolazione.
Inoltre, l’introduzione del sacco blu permetterà anche un ritorno fiscale per il comune garantendo il recupero di quanti oggi non pagano la TARI.
E’ ipotizzabile che il ritiro dei sacchi blu avverrà previa presentazione di tessera sanitaria intestata al titolare di utenza TARI, questo permetterà perciò di stanare eventuali comportamenti disonesti.
Ma tutto ciò avrà anche dei costi per la collettività: per un paese che già oggi vive di un uso improprio dei cestini dei rifiuti posizionati lungo le strade, diventati delle vere discariche di rifiuti domestici, l’utilizzo del sacco blu comporterà inevitabilmente una crescita di comportamenti incivili e di abbandono dei rifiuti.
Ci auguriamo perciò che Giunta e Polizia Locale abbiano già predisposto un serio piano di lotta a questi comportamenti inopportuni. Si tratta di un fenomeno che, oltre a deturpare l’Ambiente e il paesaggio, potrebbe vanificare i risultati di quest’operazione mettendo a rischio la salute dei cittadini e generando anche un costo non indifferente per la collettività chiamata a rimuovere queste discariche abusive.