Sul bando di concorso Mibact con scadenza il 30 giugno ve ne avevamo già parlato, ora vogliamo analizzare con il supporto dello studio legale di Francesco Leone le illegittimità della selezione pubblica. Prima di tutto è doveroso dare voce ai diretti interessati che hanno sottolineato le storture del bando, in particolare due aspetti: il master biennale (requisito per poter accedere alla procedura concorsuale) e il punteggio.

Concorso Mibact: la reazione dei candidati

La rabbia che imperversa sui social da parte dei candidati interessati a partecipare al concorso Mibactè evidente.

Tra i requisiti si legge che il candidato deve essere in possesso di un master biennale di II livello, aspetto che cade nel 'ridicolo' se si pensa - come ha sottolineato un aspirante partecipante - che in archeologia negli ultimi 15 anni sono stati indetti 2 master: a Roma e in Campania. Notizia che viene confermata dal sito 'Mi riconosci? Sono un professionista dei beni culturali', che dopo un'attenta ricerca, ha constatato che i master di durata biennale si 'possono contare sulle dita di una mano: nel corso degli ultimi anni ne abbiamo trovati solo un paio (a Roma e a Palermo) e uno ancora attivo'. Ora al di là di tale ricerca che può avere le sue falle, stupisce l'esiguo numero di master biennali trovati.

Un altro aspetto è doveroso sottolineare sulle criticità del bando del concorso Mibact:il punteggio. I candidati che hanno partecipato ai tirocini presso il Ministero prenderanno nella valutazione titoli 5 punti per 6 mesi di lavoro. Gli esterni, invece, 2. Sul punteggio molteplici questioni sorgono a riguardo, ma noi vogliamo sintetizzarle in tre punti:

  • non si riesce a capire il perché questi tirocini valgano 5 volte di più rispetto a quelli esterni;
  • gli internici hanno comunicato che il loro lavoro svolto dovrebbe essere valutato per ogni anno solo 2 punti. Questo significa che il tirocinante presso il Mibact dovrebbe ricevere 10 punti per un anno di lavoro, mentre gli interni, che ricoprono tale ruolo dopo aver vinto un concorso pubblico, per 5 anni di servizio potrebbero raggiungere lo stesso punteggio.

Parte il ricorso

Lo studio legale di Francesco Leoneè pronto ad analizzare tutte le criticità del bando concorso Mibact 2016.

A tal proposito l'avv. Fell è intervenuta in esclusiva, fornendoci alcuni chiarimenti: 'Rispetto all'accordo sindacale siglato del 2010, e modificato nel 2014, dove si parla genericamente di titoli coerenti con la professionalità (ovvero attinenti al profilo professionale che si andrà a svolgere) i bandi prevedono specificamente le lauree o i dottorati che danno accesso al concorso, senza spendere alcuna parola circa la attinenza o meno degli altri titoli di studio, magari equipollenti, che restano esclusi.

La discrasia risulta evidente se si fa riferimento al profilo di Archivista. In esso, infatti, l'accordo espressamente individua i titoli di specializzazione che danno accesso, indicandoli specificamente, cosa che non si rinviene per gli altri profili per i quali l'accordo parla sempre di titoli attinenti. I bandi allora avrebbero dovuto dare atto di ciò e motivare circa l'attinenza o meno di un titolo, prima di escluderlo'.

Analizzando i singoli provvedimenti:

  • Per la posizione di funzionario per la promozione e la comunicazione nell'accordo sindacale non si parla di esperienza lavorativa, mentre nel bando del concorso Mibact si richiede un'esperienza lavorativa di 36 mesi, se non in possesso di dottorato o corso di specializzazione.
  • Per la posizione di architetto nell'accordo non si fa riferimento all'abilitazione, titolo che invece viene richiesto nel bando.
  • Per la posizione di antropologo si richiede il titolo di specializzazione o di dottorato, titoli che non vengono esplicitati nell'accordo.