In attesa che il Reddito di Inclusione Sociale completi il suo iter approvativo e diventi la misura unica di sostegno alle famiglie che gravano in stato di bisogno, un Decreto del Ministero del Lavoro è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il decreto, emanato a marzo, ha avuto la sua conferma ufficiale con la pubblicazione in Gazzetta il 29 aprile. Novità importanti per due misure, il Sia, il Sostegno all’Inclusione Attiva e l’ASDI, l’Assegno di Disoccupazione.

Ampliato il Sostegno all’inclusione attiva

Il sostegno contro la povertà che dallo scorso settembre è in funzione in tutta la penisola, viene corretto ed implementato come platee di beneficiari.

Una delle particolarità della misura era il principio della valutazione multidimensionale del bisogno, cioè di un particolare sistema di valutazione dello stato di disagio delle famiglie. Proprio in base a questa valutazione, che classificava in punti lo stato di bisogno delle famiglie, veniva assegnato ed erogato il SIA. Con il nuovo decreto, vengono abbassate le soglie di accesso che fino ad oggi erano fissate a 45 punti e che adesso scendono a 25. In pratica, con l’atto si fanno rientrare nel SIA, anche le famiglie con un figlio in arrivo, oppure con un minore a carico o con disabile a carico e con ISEE fino a 3.000 euro. Tutte famiglie queste, che non rientravano perché il punteggio assegnato come valutazione multidimensionale del bisogno, calcolato in base alla situazione lavorativa, economica e familiare del richiedente, non lo permetteva.

Vengono di fatto cancellati dal calcolo, le persone non autosufficienti e gli studenti in stato di disoccupazione. Inoltre, fuori dal calcolo anche le autovetture o i motoveicoli che prima rientravano. Potranno ripresentare domanda tutti gli esclusi oppure quelli che hanno già completato i 12 mesi di incasso. Per questi ultimi però è necessario aspettare 6 mesi dall’ultimo assegno percepito per ripresentare istanza.

Sempre 6 mesi è l’attesa per ripresentare domanda per coloro a cui il SIA era stato revocato. L’assegno sale da 400 euro a 480, proprio come sarà il Reddito di Inclusione, ma solo per le famiglie con almeno un minorenne e mono-genitore.

ASDI confermato

Resta sperimentale ma viene confermato per tutto il 2017 l’ASDI, l’assegno di disoccupazione che viene erogato a soggetti che hanno completato di percepire tutta la NASPI assegnatagli ma che non riescono a trovare ancora lavoro.

Naturalmente, per percepire la ASDI non basta ver completato solo la NASPI, ma servono altri requisiti specifici, lavorativi, familiari o reddituali. L’assegno di disoccupazione infatti è erogato a soggetti over 55 che non hanno ancora raggiunto i requisiti previdenziali per la pensione, sia vi anzianità che di vecchiaia. In alternativa, bisogna appartenere ad un nucleo familiare con almeno un minorenne. Per il requisito del reddito la famiglia non deve avere un ISEE superiore a 5.000 euro. Anche coloro che hanno finito con la NASPI, dopo il 31 dicembre 2016 (scadenza del primo anno di sperimentazione dell’ASDI), rientrano in questo indennizzo. L’assegno è erogato per massimo 6 mesi ed è pari al 75% dell’ultimo assegno NASPI percepito, ma non potrà superare 448 euro al mese che poi è l’importo vigente di assegno sociale.