Qualcuno inizia a dubitare in merito al regolare avvio delle novità previdenziali. I decreti attuativi che dovevano essere approntati a febbraio, tardano ad arrivare ed i sindacati sono già sul piede di guerra perché credono che il Governo non farà in tempo a far partire le misure, come previsto il 1° maggio. L’unico decreto che è stato firmato dal Premier Gentiloni e che adesso è al vaglio del Consiglio di Stato riguarda l’APE sociale ed anche su questo, probabilmente il 1° maggio non ci si troverà pronti.
Il punto della situazione
Una volta validato il decreto attuativo, l’INPS dovrà mettere in piedi la macchina operativa, cioè avviare la procedura utile ai richiedenti per presentare le istanze di certificazione del diritto all’APE.
Tra le altre cose, la finestra utile alle istanze, doveva essere quella compresa tra il 1° maggio ed il 30 giugno, una forbice temporale che doveva detonare il rischio di imballare di domande l’INPS. Ma se la procedura ancora non è stata messa a punto ad oggi, sembra impossibile che da martedì 2 maggio, i lavoratori possano iniziare ad inoltrare le domande per l’APE sociale. Ancora più ingarbugliata è la situazione per l’APE di mercato, per il quale, il decreto attuativo non è stato ancora emanato. Sul decreto però sembrano già certe alcune notizie che restano comunque, frutto di indiscrezioni che non hanno ancora i crismi dell’ufficialità.
Come funzionerebbe l’Anticipo volontario
Anche l’anticipo pensionistico volontario, doveva partire il 1° maggio ma slitterà con tutta probabilità alla fine di maggio o addirittura a giugno.
Anche in questo caso, l’INPS deve approntare la piattaforma informatica mentre, il Governo sta ancora elaborando la convenzione con ANIA ed ABI, per valutare portata delle spese e soprattutto, quali e quante banche parteciperanno alla novità. Dal punto di vista degli interessi, ci dovrebbe essere una commissione dell’ 1,60% come accesso al Fondo di Garanzia, un TAN del 2,8% ed un TAEG del 3,25%.
Per l’assicurazione a copertura del rischio morte, la spesa si dovrebbe assestare sul 32% del montante erogato negli anni di anticipo. Un taglio di assegno futuro di oltre il 16% (4,5% per anno di anticipo), questa l’entità del taglio di pensione che si dovranno sobbarcare i pensionati, al termine dell’anticipo e per la bellezza di 20 anni.
Questo al netto della detrazione del 50% su spese e interessi che il Governo garantirà ai pensionati una volta arrivati a 66 anni e 7 mesi.
Guida al calcolo ed alle istanze
All’APE volontario potranno accedervi tutti i lavoratori dipendenti o autonomi, cioè tutti coloro che sono iscritti all’AGO ed alle sue forme sostitutive ed esclusive, nonché alla Gestione Separata INPS. Bisogna avere minimo 63 anni di età e 20 di contributi versati e trovarsi a meno di 43 mesi dall’accesso alla propria pensione di vecchiaia secondo le regole attualmente in vigore. La pensione minima erogabile una volta terminato il prestito, non potrà essere al di sotto di 702,65 euro e la rata, insieme agli eventuali altri debiti del pensionato, non deve superare il 30% della pensione futura.
Rispetto a quanto si pensava inizialmente, la base di calcolo non è quella relativa al ai 66 anni e 7 mesi validi per la pensione di vecchiaia, bensì a quelli accumulati il giorno di presentazione dell’istanza. L'importo dell’APE erogata sarà al netto dell’Irpef e dell'addizionale regionale (ma non quella comunale) dovuta e delle detrazioni spettanti come pensionati. Anche i coefficienti di trasformazione dei contributi nel sistema contributivo che si applicherà all’APE, sarà quello del giorno dell’istanza. Il lavoratore che si trova a 12 mesi dalla sua pensione di vecchiaia, potrà richiedere il 90% della pensione maturata all’atto della richiesta. L’85% per coloro che si trovano da uno a due anni dalla pensione, l’80% per quelli fino a 36 mesi di distanza e solo il 75% per chi usufruirà di tutti o quasi i mesi di anticipo.
La domanda da presentare, non appena l’INPS lo consentirà, sarà quella di certificazione del diritto. L’Istituto, nel caso accetti l’istanza, certificherà gli importi minimi e massimi di APE concedibile. Sarà il richiedente poi a scegliere che importo di APE richiedere indicando anche la banca e la Compagnia di Assicurazione scelta. In sede di presentazione della domanda di APE deve essere presentata anche quella relativa alla pensione di vecchiaia vera e propria, anche se mancano ancora diversi anni al raggiungimento delle soglie necessarie.