L’uso della tecnologia sempre più diffuso sta agevolando il sistema lavoro, che permette ai dipendenti di svolgere le proprie mansioni non solo da ufficio ma anche comodamente da casa, in modalità smart working. Il lavoro agile, così definito, è ormai regolato dalla legge AC. n. 2233 B che ne determina una importante trasformazione culturale, consentendo ai lavoratori di gestire le proprie attività da remoto. Inoltre, le aziende avranno un occhio di riguardo agli ambienti di lavoro, che diventano così funzionali, innovativi e sempre più accoglienti.

Intervista a Carlo De Angelis, esperto di smart working, architetto ed Amministratore Unico di DEC, società che dal 2002 offre un servizio di consulenza e progettazione di uffici d’avanguardia.

Intervista all'esperto

‘E’ importante per le aziende italiane restare al passo con i tempi anche se, quando si tratta di cambiamento, non tutte sono disposte ad investire per rinnovarsi. Questa Legge approvata dal Senato lo scorso 10 maggio, servirà per sciogliere quelle riserve che le imprese hanno nei confronti dell’innovazione e della tecnologia. Il lavoro agile permette ai dipendenti di sentirsi più liberi e responsabilizzati nei confronti dell’azienda. Oltretutto, anche gli spazi lavorativi hanno il loro peso e servono da stimolo per migliorare la produttività dei lavoratori e dell’impresa.

Mi riferisco alla creazione di open space, scrivanie nomadi, spazi colorati e funzionali, tecnologie efficienti volte a facilitare la vita ai lavoratori. Basta uffici tristi e poco attrezzati.’

In Italia quanto è diffuso lo smart working?

‘In Italia più di 25omila persone lavorano in modalità smart. Sono numeri importanti ma ancora non del tutto congrui per parlare di una vera rivoluzione.

Sono anni che mi batto per diffondere il concetto di lavoro agile, riduttivo definirlo solo lavoro da casa. In realtà, è un modello positivo di risposta al mondo che sta cambiando, dove è sempre più difficile coniugare vita privata e lavorativa. Con lo smart working si lavora in spazi confortevoli ed entro i limiti massimi dell’orario giornaliero pattuito per contratto.

Inoltre, il lavoratore ha diritto allo stesso trattamento economico dei propri colleghi, che svolgono le medesime attività all’interno dell’azienda.’

Come mai le imprese fanno fatica ad accettare il cambiamento?

‘E’ necessario un piano welfare e quindi un investimento iniziale, destinato a produrre benefici sia ai dipendenti che al portafoglio aziendale stesso. La DEC offre un servizio di consulenza che accompagna i clienti verso la trasformazione delle proprie realtà imprenditoriali. Per questo abbiamo attivato una collaborazione con i maggiori player immobiliari, che è il settore principalmente investito dal cambiamento, per divulgare anche attraverso il loro sostegno lo smart working.’

Progetti per il futuro?

‘Nel nuovo mercato lavorativo con location sempre più all’avanguardia, piattaforme virtuali che permettono al dipendente di lavorare secondo i propri ritmi, siamo il punto di riferimento per quanti sono aperti al cambiamento. Per questo oltre che a Roma, abbiamo aperto una sede su Milano. Tengo a precisare che smart working vuol dire lavorare con autonomia, ricevere un maggiore impegno da parte del dipendente nello svolgere le proprie mansioni con un relativo incremento produttivo per le aziende.