In vista delle ipotesi di riforma delle Pensioni 2017 e, in particolare, sulla misura del riscatto gratuito degli anni di laurea (ma solo per una fascia di beneficiari), è possibile avere delle risposte su quanto costi oggi procedere con il riscatto, la convenienze e quando è più indicato presentare domanda. Uno studio, con tanto di simulazioni, è stato effettuato dal Corriere della Sera: chi, infatti, non procede al riscatto della laurea al fine di guadagnare dei vantaggi per la pensione anticipata e per quella di vecchiaia subito dopo il titolo o al massimo nei primi anni di lavoro, rischia di dover pagare una montagna di soldi.

Con conseguente abbassamento dei benefici del riscatto, sia in termini di uscita anticipata che di importo della pensione.

Pensioni anticipate e vecchiaia 2017 con riscatto di laurea: quanto costa e a chi conviene?

Calcolare il costo del riscatto della laurea ai fini delle pensioni anticipate e di vecchiaia e la convenienza a procedere con questa operazione non è difficile. Secondo il calcolo fatto dal quotidiano, infatti, una donna che oggi ha quarant'anni e con un reddito annuo di trentaseimila euro, per procedere con il riscatto della laurea dovrebbe sopportare un costo di 65 mila euro. Circa il doppio di quanto guadagni annualmente con il suo lavoro. L'alto costo del riscatto della laurea ai fini delle pensioni dipende, per i titoli ottenuti a partire dal 1996, dalla moltiplicazione del reddito lordo dei dodici mesi antecedenti il momento in cui si fa domanda per gli anni previsti dal corso di laurea per l'aliquota percentuale contributiva.

Si intuisce, pertanto, che più si ritardi la presentazione della domanda per il riscatto di laurea ai fini della pensione anticipata e di vecchiaia e maggiore sarà il costo da sopportare. Dato per scontato che, con l'avanzare della vita lavorativa, il reddito annuo andrà mediamente ad aumentare.

Quando conviene fare domanda di riscatto laurea per la pensione e proposta gratis

Un secondo aspetto da tenere in considerazione sul riscatto della laurea è il beneficio di quanta pensione anticipata o di vecchiaia in più si percepisca al momento dell'uscita da lavoro. Procedere con il riscatto nei primi anni lavorativi (e comunque non oltre i 26, con benefici che vanno riducendosi con l'aumentare dell'età), non solo è conveniente per il costo, ma anche per l'incremento del montante contributivo, ovvero del totale dei contributi che saranno versati al termine della vita lavorativa.

Maggiore è il montante, più alto sarà l'assegno, sia per la pensione anticipata che per quella di vecchiaia. Data la regola generale della convenienza del riscatto ben sotto i trent'anni, chi dovesse trovarsi a riscattare la laurea nei decenni successivi dovrebbe procedere con un calcolo molto complicato per determinare i costi e i futuri benefici sulle pensioni data la variabilità del reddito annuo. Un vantaggio a costo zero lo potrebbero avere i Millenials, ovvero i nati dal 1980 al 2000: il Governo Gentiloni nella riforma delle pensioni del prossimo autunno potrebbe discutere la proposta di Pier Paolo Baretta che prevede, a favore dei giovani, proprio il riscatto gratis degli anni universitari.

Un bel vantaggio, certamente, ma attenzione alle facili illusioni: le misure per le giovani generazioni dovranno adottare provvedimenti immediati contro la discontinuità lavorativa degli ultimi due decenni più che a prevedere meccanismi che avranno costi (per lo Stato) e benefici (per i futuri pensionati) solo tra quaranta o cinquant'anni.