Le ultime notizie sulla riforma pensioni, ad oggi, mercoledì 27 settembre 2017, sono relative alla questione riguardante l'adeguamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita: è senza dubbio questo il tema che sta calamitando l'attenzione dell'opinione pubblica e il mondo politico.

Pensioni 2017, notizie oggi 27 settembre: Damiano si appella al Governo su aumento età pensionabile

L'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, ha alzato nuovamente la voce sull'innalzamento dell'età pensionabile che, ormai, sembra cosa fatta (si attende solo l'ufficialità dei dati Istat).

Il presidente della Commissione Lavoro alla Camera è intervenuto nella trasmissione 'DiMartedì', in onda ieri sera su La7, lanciando un appello al Governo affinché blocchi il provvedimento: Damiano ha fatto nuovamente riferimento ai dati del 2015 che davano la speranza di vita degli italiani in diminuzione. 'Non si può peggiorare la situazione dei lavoratori, se si va avanti così nel 2050 si andrà in pensione a 70 anni'.

I sindacati ritengono che la questione possa essere ancora aperta: 'Fino all'ultimo cercheremo un accordo - ha dichiarato il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo - Non costerebbe nulla congelare l'automatismo per il 2018: dopo di che si dovrebbe procedere ad una distinzione tra le diverse tipologie di lavoro, istituendo una commissione scientifica ad hoc.' Barbagallo ha sottolineato come lavorare nel settore metallurgico non è la stessa cosa che farlo dietro ad una scrivania o davanti a un altoforno.

A seconda della tipologia del lavoro, la commissione proposta dovrebbe elaborare un nuovo sistema per calibrare l'aspettativa di vita, in base alla quale poi determinare l'età pensionabile.

Pensioni, novità oggi 27 settembre: lavoro in Italia, gli impietosi dati Eurostat

I dati pubblicati da Eurostat in merito al numero medio di anni di lavoro in Italia sono emblematici: l'Italia resta il Paese con il numero più basso in tutta Europa visto che le persone dai 15 anni in poi lavoreranno, in media, solamente 31,2 anni, vale a dire oltre 10 anni in meno rispetto ai lavoratori svedesi (41,3 anni).

Se parliamo poi dell'Islanda, il dato aumenta addirittura sino al 47,4 per cento. Sul sito amicidimarcobiagi.com, diretto da Maurizio Sacconi, si sottolinea come questi dati siano da imputare al ritardo con il quale si entra nel mercato del lavoro oltre alla discontinuità lavorativa che penalizza soprattutto le donne. Dunque, se consideriamo il probabile aumento dell'età pensionabile a 67 anni a partire dal 2019, rischieremo non solo di andare in pensione più tardi ma anche con meno anni di contributi rispetto agli altri Paesi europei.

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