Le ultime novità sulla riforma pensioni al 6 dicembre 2017 vertono intorno alla Legge di Bilancio 2018. Il testo, lo ricordiamo, è già stato approvato in prima lettura al Senato. Ora si aprono alla Camera dei deputati i lavori per gli eventuali correttivi alla manovra, il termine ultimo per poter presentare gli emendamenti è il 7 dicembre 2017. Al momento gli occhi sono puntati sul pacchetto emendamenti riguardante il comparto previdenziale, quello che ha deluso molti lavoratori e su cui la Cgil in piazza lo scorso 2 dicembre ha cercato di riportare l’attenzione del Governo.

Riforma pensioni l’ampliamento dell’ape sociale una delle possibili modifiche

Su alcuni correttivi alla Legge di Bilancio 2018 sta cercando di fare pressing anche l’onorevole Cesare Damiano: in primis, egli sostiene che sarebbe importante quantomeno riconoscere un ampliamento dell’Ape sociale alle 4 categorie che sono state aggiunte dal Governo e che saranno esenti dal prossimo aumento dell’età pensionabile dal 2019. Damiano e la commissione lavoro richiedono dunque che l’estensione dalle 11 categorie alle 15 categorie non riguardi solo lo stop dell’adv dal 2019, ma che si applichi anche alla flessibilità in uscita. Permettendo, dunque, anche a chi compie quei 4 mestieri definiti gravosi dal Governo di poter accedere all’ape sociale.

Opzione donna o ape sociale rosa?

Al momento nulla viene detto a proposito di un eventuale proroga dell’opzione donna, anzi è stato ribadito il principio della cristallizzazione, anche dall’onorevole Anna Giacobbe. Che intervistata da una nostra collega, ha spiegato che i fondi residui serviranno per chi ha già maturato il diritto e ancora non ha fruito dell’opzione donna.

Tra gli obiettivi della commissione vi è certamente quello di estendere il cumulo gratuito anche agli esodati e ad opzione donna, precedentemente esclusi da questa miglioria. Tra le ipotesi vi è anche quello di investire circa 150-200 milioni che sarebbero a disposizioni per rafforzare l’ape rosa, portando da sei mesi ad un anno lo sconto contributivo per ogni figlio entro un tetto massimo di 2 anni.

Riforma del lavoro, estensione mensilità indennità disoccupazione. Un altro punto su cui farà pressing la commissione Lavoro guidata da Cesare Damiano è quello di rendere più onerosi i licenziamenti, portando da 4 a 8 mensilità l'indennità minima in caso di licenziamento individuale in aziende che hanno almeno 15 dipendenti. Il cantiere previdenziale è dunque ancora aperto, anche se è difficile immaginare stravolgimenti.