Le ultime novità sulla riforma pensioni e sull'aumento dell'età pensionabile collegato all'aspettativa di vita al 6 dicembre 2017 giungono dalle ultime dichiarazioni del Presidente dell'Inps. Tito Boeri in una recente intervista al Gr1 ha dato prima una buona nuova ai precoci ed agli 'apisti' in attesa dell'assegno pensionistico e poi ha parlato della correttezza dei dati Ocse che promuovono l'aumento dell'età dell'effettivo pensionamento. Ecco le dichiarazioni che certamente faranno discutere i lavoratori. Roberto Sinesi, lavoratore precoce, ci ha scritto il suo pensiero che al fondo dell'articolo pubblichiamo al fine di aprire un interessante dibattito sulla spinosa questione.

Riforma pensioni, per precoci e apisti arriva l'assegno

Tito Boeri rassicura in primis gli italiani che hanno già ottenuto la risposta di accettazione dei requisiti pensionistici da parte dell'Inps. Al Gr1 dice che coloro che hanno diritto all’Ape sociale e alla quota 41 e sono ancora in attesa dell'erogazione della prestazione dopo l’accoglimento della domanda presentata dovrebbero vedere i primi soldi a breve. Il Presidente dell'Inps afferma “Noi stiamo facendo di tutto per riuscire a pagare gli arretrati a una buona parte di coloro che hanno diritto a questi trattamenti entro il 2017". Questa notizia sembrerebbe essere ancora migliore rispetto a quella comunicata da 'Il Sole 24 Ore' che avevamo ripreso in un nostro articolo pochi giorni fa.

In cui L'Inps annunciava che con buona probabilità gli arretrati sarebbero stati pagati a gennaio 2018, mentre il primo assegno sarebbe stato erogato da febbraio. Pessime notizie, invece, per chi ancora deve raggiungere i requisiti, che continuano a spostarsi sempre più in là. Tito Boeri avvalora i dati dell'Ocse e sostiene che sia necessario iniziare a guardare all’età effettiva di pensionamento e non a quella legale, vediamo cosa intende Boeri.

Ocse e Boeri concordi sull'aumento dell'età del pensionamento

Il Presidente dell'Inps rispondendo ad un intervista al Gr1 ha espresso altresì la sua opinione favorevole sui dati emanati dall'Ocse. L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico sostiene che per l'Italia sia necessario continuare ad avere come priorità l'aumento dell'età dell'effettivo pensionamento.

In quanto questo sarebbe l'unico modo, sostiene l'Organizzazione internazionale, dal momento che l'età reale di accesso alla pensione risulta per gli uomini mediamente inferiore ai 63 anni, per "garantire adeguati benefici pensionistici senza mettere a rischio la sostenibilità finanziaria”. Boeri sposa in pieno tale riflessione, corroborata dai dati, e sostiene che l'Ocse non stia facendo altro che affermare quanto l'Inps dice da tempo. Quello che bisogna comprendere, puntualizza Boeri, di cui parafrasiamo il pensiero, e che in realtà in Italia quando si parla dell'incremento dei 5 mesi, vuol semplicemente dire che si passerà ad andare in pensione anziché a 62 anni a 62 anni e 5 mesi.

I precoci in rivolta contro Boeri, a 63 anni andiamo solo noi

Il precoce Roberto Sinesi adirato e deluso dalle ultime affermazioni di Tito Boeri, stamane ci ha pregato di pubblicare le inesattezze insite, a suo avviso, nello stesso ragionamento.

Ecco le sue parole: "Quando si dice che si va in pensione prima dei 63 data effettiva rispetto ai 66 e 7 età legale omettono di dire che chi ci va è perché ci va perché è un lavoratore precoce e si è fatto i suoi 42 anni e 10 secondo Fornero Infatti solo chi ha iniziato a lavorare sotto i 20 anni avendo maturato 42 e 10 può andare in pensione sotto i 63, questo però non lo dicono. Fateci sapere anche la vostra opinione al riguardo lasciandoci un commento sotto all'articolo.