Le ultimissime novità al 29 novembre 2017 riguardano le ultime dichiarazioni di Poletti che sostiene che ormai la partita previdenziale sia giunta al capolinea; il ministro del Lavoro avrebbe comunicato, fonte Lapresse, che tutto ciò che si poteva fare sulle Pensioni è stato fatto. L’unica nota positiva concerne i lavoratori precoci che nei giorni scorsi sui social si domandavano se la quota 41 sarebbe stata o meno esente dall’incremento dell’aspettativa di vita dal 2019. Le rassicurazioni arrivano grazie ad un'intervista fatta da una nostra collega all’onorevole Giacobbe.

I dettagli al 29/11/2017.

Pensioni anticipate: Poletti annuncia la chiusura dei giochi

Inutile illudersi oltre, verrebbe da consigliare a tutti i lavoratori, sebbene ancora debba svolgersi la manifestazione della Cgil indetta in più piazze italiane per il prossimo 2 dicembre, in quanto Poletti pare essere stato molto chiaro. Nessuna ulteriore modifica verrà apportata alla Riforma delle pensioni nella legge di Bilancio 2018, l’agenzia LaPresse riporta il pensiero del ministro del lavoro che, interpellato sulla possibilità che le rivendicazioni della Cgil abbiano un seguito nella Ldb 2018, chiude la porta dicendo: "Quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto". In sostanza vi è stato l’ampliamento da 11 a 15 categorie, per i lavori considerati gravosi, che potranno essere esentati dall’aumento dell’età pensionabile dal 2019.

Tutte le persono che rientrano nelle categorie indicate dal Governo, che si aggiungono a quelle già protocollate nella circolare 100 inerente l’Ape sociale, anche nel 2019 andranno in pensione a 67 anni e 7 mesi , a patto che abbiano lavorato almeno 7 anni negli ultimi 10 nelle mansioni gravose ed abbiano maturato 30 anni di contributi versati.

Lo stop dell’adv vale anche per i precoci che potranno beneficiare del medesimo ‘sconto’

Pensioni precoci: per i gravosi una buona nuova in Ldb 2018

A fugare ogni dubbio dei lavoratori precoci che non avevano capito se la quota 41 fosse esentata o meno dall’innalzamento dei 5 mesi dal 2019, arriva una minuziosa intervista fatta dalla nostra collega Venditti all’onorevole Pd Anna Giacobbe.

L’onorevole a domanda precisa sui lavoratori precoci ha risposto che lo stop dell’adv dal 2019 vale anche per tutti i lavoratori precoci che svolgono le 15 mansioni gravose. Dunque per loro la pensione anticipata sarà comunque raggiungibile con la quota 41. Per gli altri, invece, che non hanno avuto la fortuna di essere ricompresi nelle 15 categorie inserite dal Governo, si potrà accedere alla quota 41 ma aggiungendo i 5 mesi determinati dall’aumento dell’aspettativa di vita. Certo, la strada è ancora in salita e molti lavoratori saranno rimasti delusi dalla scelta dei mestieri inseriti in quelli meritevoli di tutela. Tra quelli più criticati restano le maestre d’asilo e d’infanzia, mentre i metalmeccanici si chiedono come sia possibile che loro siano stati esclusi.

Poi vi è chi afferma con certezza che dopo 40 anni di contributi versati non si possa fare differenza sui lavori, tutti i lavoratori sono ugualmente stanchi ed usurati. Voi cosa ne pensate al riguardo?

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