Una delle tasse più odiate dagli italiani è sicuramente il bollo auto. Una tassa che grava sulla propria autovettura, che sia una tassa di circolazione, o di proprietà poco importa, risulta essere tra le più indigeste agli italiani. Ogni anno puntualmente, il Bollo Auto finisce per essere tra le più discusse e sempre in concomitanza con la manovra finanziaria. Lo scorso anno si parlava di legare la tassa automobilistica alla revisione dell’auto, per stanare i presunti evasori del bollo, non facendo passare la revisione periodica a coloro non in regola col pagamento della tassa.

Adesso è la volta di un cambio di rotta deciso rispetto alle classiche regole che si conoscono in materia.

Bollo auto e inquinamento

La storia non è una novità assoluta dell’ultima ora ma se ne parlò già a giugno, quando il Ministro per lo Sviluppo Economico Calenda, nell’ambito di un discorso più ampio relativo alle politiche energetiche italiane, asserì che oltre il 40% dei veicoli circolanti sulle nostre strade è altamente inquinante. Il riferimento era alle auto Euro 3, che secondo i parametri relativi alle emissioni inquinanti, risultano maggiormente nocive rispetto a veicoli più nuovi. Spingere la gente a cambiare auto per questioni ambientali è sicuramente difficile, con la crisi economica e le problematiche delle famiglie.

Motivo in più per prevedere un provvedimento che spinga in questa direzione. Ecco perché in Commissione Ambiente del Senato è stata incardinata una proposta per la quale si attende la valutazione e l’eventuale inserimento in Legge di Bilancio. Come riporta “il Fatto Quotidiano”, giornale a tiratura nazionale, una Senatrice del PD, nonché componente della Commissione citata prima, ha ribadito che nulla è ancora certo e che non è ancora stato previsto nessun aumento per quanto riguarda il bollo auto da pagare per i veicoli classificati come euro 3.

Resta sempre viva però l’iniziativa di prevedere una modifica alla fiscalità delle autovetture, che tenga in considerazione anche le problematiche ambientali.

Cosa cambierebbe?

Un dato evidente è l’Inquinamento che inevitabilmente, risulta maggiore per le auto più vecchie a cui mancano le dotazioni a tutela dell’ambiente di cui dispongono veicoli di nuova concezione.

Statistiche alla mano, il parco auto italiano risulta essere tra i più anziani d’Europa, con conseguente aumento delle emissioni inquinanti che portano alle malattie e che sono causa di morte di molti cittadini. La proposta mira proprio a spronare i contribuenti a ringiovanire il proprio parco auto, con un nuovo meccanismo di calcolo di quanto dovuto per il bollo auto. Oggi il bollo si paga in base alla potenza del veicolo, mentre se passasse la proposta, le modalità di calcolo diventerebbero quelle ambientali. In pratica pagherebbe di più un soggetto con auto Euro 3 a prescindere dalla cilindrata o potenza del motore. Parlare di aumento del bollo per le auto euro 3 è solo un allarmismo non veritiero, come ribadisce anche la senatrice.

Questo perché non è detto che quanto pagato quest’anno di bollo dovrà per forza aumentare con le nuove norme. Se ne saprà di più a proposta convertita in Legge, sempre che l’evento si verifichi. L’ipotesi non è del tutto improbabile anche perché dal Governo non c’è nessuna previsione di inserire nuovi incentivi alla rottamazione al fine di svecchiare il parco auto degli italiani. Restano in vigore le esenzioni dal bollo per le ibride e per le elettriche, ma un'operazione come quella in proposta potrebbe essere più allettante per molti cittadini. Lo scetticismo sulla proposta è già tanto, e come riporta il sito di informazione veneto, veronasera.it, l’ex leghista Tosi crede che approvare una misura come questa, colpirebbe le fasce deboli della popolazione, quelle che non hanno i soldi per comprare una macchina nuova e meno inquinante.