Le nuove Royal Enfield Continental GT 650 e Interceptor INT 650, si sono affidate agli pneumatici Phantom Sportscomp della Pirelli per raggiungere le alte vette dell' Himalaya, in India, percorrendo la salita fino a raggiungere la quota di 5.360 metri.

Royal Enfield

In collaborazione con la casa madre della Pirelli, uno dei più conosciuti marchi di pneumatici al mondo, è stato deciso di equipaggiare i nuovi modelli della casa motociclistica anglo-indiana, presentati all' EICMA di quest'anno con i bicilindrici da 650 di cilindrata; l' Interceptor INT e la Continental GT, con le Phantom Sportscomp, pneumatici Pirelli nelle misure per l' anteriore da 100/90 18 M/C 56H TL e per il posteriore nelle misure di 130/70 18 M/C TL; pronti per la spedizione avventurosa verso uno dei passi carrabili e più alti al mondo, con i suoi 5.360 metri, il Khardung La.

Il Direttore del Dipartimento Testing Moto Salvo Pensi e Vincenzo Bonaccorsi collaudatore e responsabile progetti di Primo Equipaggiamento Pirelli, sono partiti in sella alle due motociclette Royal Enfield gommate Pirelli.

Pneumatico leggendario

Parliamo di una delle storiche linee della gamma sport classic (comprende le MT 60 e le Sport Demon) Pirelli nata le 1977 e rivisitata nel corso degli anni così da poter restare al passo con i tempi moderni e con le moderne tecnologie d'avanguardia, destinate tutte ad equipaggiare le retrò café racer, le custom modern o classic scelte poi dalle tante case motociclistiche. Tutto ciò unendo il passato delle sue prime sportive con la Sportscomp fino al fascino ed all'eleganza della linea Sport Clasic creando così una nuova linea Supersport.

Già in passato erano stati scelti pneumatici Pirelli MT 60 per la corsa verso l' Himalaya usando però, per la Continental GT 500 di cilindrata, gli Sport Demon.

Una partenza verso una nuova avventura iniziata il giovedì del 28 settembre 2017, attraversando la catena montuosa dell' Asia in direzione Khardung La, una della montagne più alte della regione di Ladakh, in India.

Dopo due giorni, affrontando ben cinquecento chilometri tra le più pericolose strade del mondo ( 10 most dangerous roads of the world ), dove i due coraggiosi motociclisti, hanno superato così i passi di Rohtang (3.956 metri sopra il livello del mare), Nakeela (4.711 metri s.l.m), Lachungla (5.035 metri s.l.m) e di Kangla Jal (4.878 metri s.l.m), raggiungendo, sabato 30 settembre, la meta prefissata. Un'impresa durata ben 48 ore raggiungendo le altezze più alte del mondo per una somma complessiva di quasi 24.000 metri. Un sogno divenuto realtà.