Non ho una busta paga, non ho più un lavoro e quindi non ho nessuna busta paga, ma ho molti amici che lavorano e che, fortunatamente per loro, percepiscono uno stipendio, anche sostanzioso. Alcuni di questi amici sono impiegati statali, alcuni regionali, molti lavorano dai privati e molti che, come me, hanno perso il lavoro a un'età in cui il mondo del lavoro, quella giungla in cui è stato ridotto, senza regole e dove cane mangia cane, ti considera ormai "vecchio". Questo fa sì di essere guardati non più come persone, ma si diventa come delle entità astratte, cui rivolgere sfuggenti sguardi di commiserazione, quando va bene, o sguardi di malcelato fastidio, per dover avere a che fare con chi non è riuscito a tenersi il posto di lavoro, come se questa fosse una colpa o un volere di chi adesso è disoccupato.

Poco gli importa se la crisi ha fatto chiudere molte imprese e industrie, anche se, nel mio caso, la crisi non c'entra niente, è stata una precisa scelta di giovani incapaci, poco gli importa se gli altri imprenditori "non sono stati così intelligenti da saper valutare bene la crisi", per tanti di quelli cui mi sono presentato, siamo tutti dei falliti, noi disoccupati e "quei piccoli, incapaci imprenditori avventurieri".

Per altri "imprenditori", la maggior parte, rimane il fastidio d'avere davanti qualcuno che potrebbe, forse fargli provare una specie di vergogna nel dover dire no a uno con i capelli bianchi. Molte volte mi accorgo di questo fastidio che prova un qualsiasi imprenditore che acconsente a ricevermi.

Il fatto che mi permetta di lasciargli il mio Curriculum Vitae è già una buona cosa, per me, dopo anni d'inutili giri e di miei CV gettati nel cestino, pensando che io fossi già uscito dalla stanza, essere ricevuti è già una gran cosa per me e ringrazio queste persone, sentitamente.

Poi scopro che, questi "imprenditori illuminati", questi che possono lavorare così solo nel privato, nel momento in cui c'è da inserire gli 80 euro di bonus fiscale, vanno a ritoccare la busta paga e il malcapitato prende la stessa cifra del mese precedente.

Ho un amico che fa l'autista di autoarticolati, per mantenere sua moglie e i suoi quattro figli, si sobbarca viaggi in mezza Europa e un giorno ho ricevuto una sua telefonata, mi chiedeva delucidazioni su questo bonus di 80 euro.

La sua ditta aveva indetto una riunione con alcuni autisti, probabilmente quelli più giovani, malleabili e gestibili.

Senza tanti giri di parole, "l'imprenditore" aveva fatto capire che non gli avrebbero dato quegli 80 euro in più e che le buste paga erano state modificate, aggiungendo gli 80 euro, ma togliendo qualche trasferta o qualche giorno lavorativo, in maniera che il totale rimanesse invariato e uguale al mese precedente alla decretazione del bonus. La cosa non era trattabile, "o così, oppure devo licenziare qualcuno" era stato detto a quegli autisti.

Lui, "anziano" tra gli autisti, fuori con il camion, ricevuta la busta paga, nel fare osservare che mancavano gli 80 euro, si è sentito rispondere che "il ragioniere ancora non è pratico con questo decreto da inserire nel programma di buste paga" e che il mese prossimo, "immancabilmente", gli sarebbe stato elargito il dovuto, quindi, fatto il decreto, trovato l'inganno!

Ci saranno degli autisti che percepiranno, forse, gli 80 euro e autisti che, arrivati da poco e quindi i primi nella lista dei probabili licenziati, accetteranno questo diktat e questo furto da parte di questi "imprenditori" e, piuttosto che perdere il lavoro, si vedranno rubare delle giornate in cui hanno lavorato.

Non farò il nome dell'imprenditore, non posso poiché non è il mio salario a rischio e, sicuramente, sono solo che io ho la mente contorta e penso male, probabilmente è veramente solo una "svista" del ragioniere e, certamente, metteranno tutto a posto... non ci credete manco voi, vero? Comunque, aspetto la fine del mese per chiedere al mio amico se hanno sistemato le cose, vi farò sapere.