Nei cinque ed oltre, anni della crisi (2008-2013), abbiamo ascoltato e letto informazioni scandalistiche sui cosiddetti "falsi invalidi", persone normodotate che incassavano Pensioni di invalidità. Impressionante il numero di persone controllate che hanno beneficiato di pensioni non dovute.

Un danno all'Inps, e quindi all'intera collettività, enorme e vergognoso.

Associazioni quali l'"Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (Uiciechi)" e la "Federazione Italiana per il superamento dell'handicap (Fishonlus)" hanno però costantemente segnalato errori metodologici alla base dei dati forniti dall'INPS rispetto a questo "malcostume" amplificato da tutti i media.

Una levata di scudi, non certo per fornire alibi ai falsi invalidi che sono fonte di enormi danni, in primis per chi ha la sfortuna di avere una disabilità.

Lo stesso Parlamento, alla fine del 2011, ha istituito una Commissione di indagine per capire cosa stesse succedendo.

Le due associazioni sopra indicate non si sono però limitate a criticare i metodi dell'ente (ed a criticare i media) ma hanno citato l'INPS davanti al T.A.R. (Tribunale Amministrativo Regionale) per contestarne i metodi.

Ed hanno avuto ragione.

Con il comunicato n° 107 del 3 giugno 2014 l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha pubblicato la sentenza n° 3851/2014 del 9/4/2014 del T.A.R. Lazio che ha visto l'INPS soccombente.

Il Giudice amministrativo ha accertato che l'INPS ha sbagliato metodo nel fare i controlli straordinari del triennio 2009-2011.

Cosa significa? Significa che, se il metodo è sbagliato, anche i risultati lo sono per cui tra i disabili non si nascondevano poi così tante persone in mala fede. Certo esistono e sono indifendibili ma la Procura della Repubblica si occupa di loro e se ne occuperà sempre.

Segnaliamo la relazione del marzo 2013 pubblicata sul sito della "Federazione Italiana per il superamento dell'handicap" intitolato: "Raccontiamola giusta: fatti, dati e cifre sulle persone con disabilità in Italia".

Qualche concetto base: la disabilità include l'invalidità civile. Esistono (purtroppo) diversi tipi di disabilità ed uno di questi è l'invalidità.

L'invalidità si misura in percentuali, secondo delle tabelle: va da un minimo del 33 per cento ad un massimo del 74 per cento. Però se l'invalidità è sotto il 74 per cento, l'INPS non eroga alcuna pensione.

Allora, l'INPS svolge accertamenti su tutti i disabili e quindi sui requisiti dell'invalidità civile ma anche su portatori di handicap, sulle persone colpite da disabilità ai fini lavorativi, sulla condizione di alunni con handicap, sulle persone non autosufficienti (pensiamo agli anziani). Ad esempio, ci sono disabilità transitorie come quelle di persone che devono sottoporsi a cicli di chemioterapia. Si tratta di una indennità a scadenza, non a tempo indeterminato per cui revocabile.

Quindi, se l'INPS dice, parlando di "falsi disabili", che ha revocato tante indennità e nei calcoli ha messo dentro anche le revoche fatte a coloro che si sono dovuti sottoporre a chemioterapia, che per fortuna sono guariti, non significa certo che l'INPS abbia scoperto tanti "falsi invalidi" perché si trattava di indennità a tempo, comunque revocabili.

Quindi, concludendo, dopo averne sentite tante, sarebbe bello sentire anche qualche scusa (dell'INPS) al telegiornale, magari accompagnata da un bel video intitolato "le imprecise notizie".