Ancora una volta ci troviamo a parlare dei cani morti durante l'Esposizione Canina di Rende, per mano di un handler, avvenimento di cui vi avevo già parlato un mese fa quando accadde la vicenda e in un altroarticolo raccontandovi delle reazioni del popolo del web. Adesso a distanza di quasi un mese sono arrivate le reazioni ufficiali degli enti che si occupano di cinofilia, sia in Italia che all'estero.

Facebok e i gruppi che chiedono giustizia per le vittime di Rende

Come ricorderete il caso fecemolto scalpore sul web, tant'è che su Facebook vennerocreati dei gruppi sia italiani che stranieri, per chiedere giustizia per qui poveri cani morti per asfissia, una morte che poteva essere evitata, se solamente la persona a cui erano stati affidati avesse avuto buon senso, amore per i cani, e avesse svolto il proprio lavoro con cura, umiltà e seguendo le leggi sul trasporto degli animali.

Leggendo qua e là nei gruppi di Facebook, dove ogni giorno vengono postate novità e certificati ufficiali sulla vicenda, si apprende che i proprietari dei cani, non abitanti in Italia, avrebbero preso dei provvedimenti, chiedendo l'autopsia e facendo i dovuti passi affichè l'handler in questione venga messo in condizioni di non nuocere più, mentre da parte dei proprietari italiani dei cani morti durante l'esposizione canina di Rende, tutto tace. Al momento non sono stati resi noti gli esami di tutte le autopsie e soprattutto nessuno sa se tali persone abbiano presentato denuncia nei confronti dell'handler, e abbiano intenzione di dichiararsi parte civile in un eventuale nel processo penale.

Le misure disciplinari prese da VDH e dall'ENCI

L'unica notizia certezza in merito ad un provvedimento arriva dal VHD, ente che tutela la cinofilia in Germania, che mediante mail, che troverete nella gallery, ha comunicato di aver radiato l'handler in questione e che pertanto non gli sarà più permesso di presentare i cani nelle esposizioni cinofile che si terranno in terra tedesca e tale decisione verrà inoltre pubblicata nel prossimo numero della loro rivista ufficiale.

In Italia, invece, sembra che come al solito tutto finisca a tarallucci e vino, tant'è che l'handler in questione, dopo la strage di Rende, è stato visto presentare dei cani, come se nulla fosse accaduto, in altre esposizioni canine patrocinate dall'ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana).

Perchè in Italia dopo quasi un mese dall'accaduto non è stato emesso alcun comunicato ufficiale da parte dall' ENCI sulla strage di Rende?

Anzi, c'è da dire che l'ENCI a quanto pare ha deciso di ignorare la vicenda ed ha nominato tale handler, in data 21 giugno 2016, giudice della junior handling. In pratica dovrà valutare le perfomance dei ragazzi dai sei ai nove anni, che si avvicinano al mondo della cinofilia italiana presentando i propri cani e i cani di altre persone. Come è possibile che l'ENCI non prenda delle precauzioni simili a quelle prese dal VHD, nei confronti di chi per negligenza e incuria si è reso responsabile della morte dei cani di Rende?

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