Dalle tabelle che vedete nell'immagine potete farvi un'idea precisa di quali danni stia producendo la legge 107 fortemente voluta dall'esecutivo 'renziano', ispirato dai diktat dei vari Dijsselbloem e Merkel di fare le riforme e tagliare la spesa pubblica. Va detto che l'Europa semplicemente raccomanda di contenerla, non di abbattere la scuola pubblica! La pervicace ostinazione a non perseguire un vero taglio, una vera spending review su altre voci di bilancio, tagliando enti superflui e riducendo gli stipendi dei managers, finisce col farne pagare il costo ai docenti della scuola pubblica.

Una situazione come quella dell'istruzione nel nostro paese non aveva bisogno di un algoritmo, ma solo di gente capace e di buon senso. Niente immissioni in ruolo da graduatorie di merito per alcune cdc; questo il risultato dell'arroganza di chi si crede un grande statista.

Il caos nazionale derivante dalla mobilità

Di storie sulla mobilità con assegnazioni sbagliate ne abbiamo lette fin troppe per non accorgersi dell'estrema incapacità dei responsabili del Miur. Su tutti il caso di Pavia dove ad una docente che chiedeva di riavvicinarsi in Puglia veniva proposta Bologna. I giudici danno ragione ai docenti e bloccano i trasferimenti al nord e in questo delirio gli Usp sono presi d'assalto dai diplomati magistrali con decreti cautelari sotto braccio a protestare contro i mancati inserimenti in Gae per la stipula dei contratti a tempo determinato, come descritto nei decreti monocratici.

Ovunque è un caos generalizzato e c'è pure qualche preside intercettato per telefono che impreca contro il Miur perché non gli assegnano i docenti richiesti. E già, ci sono anche loro tra i dannati di questa riforma cervellotica, almeno; gli Highlander o sopravvissuti. Del prossimo concorso per dirigenti scolastici se ne sono perse le tracce, così come del terzo ciclo Tfa.

I correttivi urgenti da adottare

Per colmare gli organici di diritto bisogna procedere per logica provinciale, sul fabbisogno locale come descritto nella proposta di Azione Scuola, associazione che mi onoro di rappresentare e che non smetterà mai di denunciare questa vergogna. I docenti precari vogliono una fase transitoriache ormai è indispensabile e improcrastinabile, prima ancora dell'esercizio delle deleghe e del nuovo piano di reclutamento.

Mai più situazioni come quelle descritte in tabella e mai più docenti in lacrime che mi scrivono disperati di temere di smettere di insegnare dopo 20 anni! Le cattedre ci sono e i risparmi suggeriti dall'Europa vanno conseguiti in altre direzioni. Integrare subito l'organico di diritto con le circa 40 mila cattedre ormai consolidate, immettere subito in ruolo tutti i residuali Gae e procedere alla fase transitoria. E dulcis in fundo abilitare immediatamente i III fascia con almeno 36 mesi di servizio.